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Greta Thunberg dice che la Cop26 è un fallimento: “Per il clima serve un’azione drastica”

“È chiaro a tutti che la Cop26 è un fallimento. Questa non è più una conferenza sul clima. Questo è un festival di greenwashing del Nord del mondo. Una celebrazione di due settimane di affari come al solito e bla bla bla”: lo ha detto Greta Thunberg durante la protesta dei Fridays for Future in concomitanza della quinta giornata della Cop26, quella appunto dedicata ai giovani.
A cura di Annalisa Girardi
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Greta Thunberg accusa i leader mondiali dal palco di Glasgow, la città che sta ospitando la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. "È chiaro a tutti che la Cop26 è un fallimento", dice. Oggi a Kelvingrove Park si sono radunati migliaia di ragazzi e ragazze per lo sciopero di Fridays for Future. E proprio oggi, nella quinta giornata del vertice, la Cop26 è stata dedicata ai giovani. È intervenuto anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha annunciato che il forum dei giovani si svolgerà da questo momento ad ogni Cop. Secondo Greta Thunberg, però, questa Conferenza è la più escludente di sempre e semplicemente una "parata di facciata, il solito blablabla". L'attivista svedese quindi denuncia: "Non possono pensare di risolvere il problema utilizzando gli stessi metodi che ci hanno portato fin qui. I leader là dentro sanno esattamente quali valori stanno sacrificando per mandare avanti il loro business as usual. La Cop è un fallimento".

Per tornare poi a puntare il dito contro la "mancanza di una drastica azione per il clima" e affermare che quanto stanno facendo i leader mondiali non sia altro che una pratica di greenwashing. Quello che serve secondo i giovani di Fridays for Future è invece "un cambiamento radicale nelle nostre società".

Secondo Cingolani i giovani ora devono passare "dalle proteste alle proposte" e dovrebbe essere proprio questo il senso di rendere la Youth4Climate permanente. Secondo Greta Thunberg, però, la Cop26 è quella che più ha escluso le voci dal basso e che non sta affrontando nel modo giusto la minaccia del cambiamento climatico.

Nel frattempo oggi è stato raggiunto un accordo sulla riduzione dell'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica tra 40 Paesi. Tra questi però non ce ne sono alcuni, come India, Cina, Australia e Stati Uniti, che più fanno ricorso al carbone. I giovani che protestano, tanto a Glasgow quanto nel resto del mondo, contro l'inerzia dei leader nella lotta all'inquinamento climatico, tornano allora a parlare di promesse vuote e del timore che quanto sottoscritto durante il vertice si riveli poi per un nulla di fatto.

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