video suggerito
video suggerito

Glovo sospende “temporeaneamente” i bonus per i rider che lavorano a 40 gradi: cosa succede adesso

Passo indietro di Glovo. Dopo le proteste dei sindacati, la piattaforma di delivery ha sospeso “temporaneamente a livello nazionale il sistema dei bonus previsti per le consegne effettuate nelle fasce orarie più calde della giornata”. La misura è stata attaccata perché considerata un incentivo economico per spingere i rider a lavorare nelle ore più calde, mettendo a rischio la salute.
A cura di Annalisa Cangemi
13 CONDIVISIONI
Immagine

Passo indietro di Glovo. Dopo che la Cgil ha sollevato il caso degli incentivi economici ai rider che lavorano con le alte temperature, e dopo che il Pd e il M5s hanno presentato due interrogazioni parlamentari, Glovo ci ha ripensato.

A innescare le polemiche è stata l'idea di introdurre un bonus in caso di consegne effettuate nelle ore più calde della giornata, quelle in cui tutti i medici sconsigliano di uscire di casa per evitare malori. E così, in piena emergenza climatica, mentre il governo approva un protocollo per tutelare i lavoratori dal caldo estremo, una delle maggiori piattaforme di delivery, ha lanciato in questi giorni un bonus caldo per i propri dipendenti: un aumento progressivo della paga per le consegne effettuate durante le ore più torride.

I sindacati si sono subito schierati contro la misura. La Nidil-Cgil ha accusato la piattaforma, parlando di "incentivo mascherato che trasforma il pericolo in moneta", chiedendo l'immediato ritiro del provvedimento. In una Regione come il Piemonte, dove i rider sono stati inclusi nelle ordinanze di sospensione del lavoro all’aperto, un bonus di questo tipo sarebbe addirittura in contrasto con le norme pubbliche.

Cosa prevedeva il bonus caldo di Glovo per i rider e perché è stato sospeso

Pochi centesimi in più in busta paga, per mettere a rischio la salute. Per una temperatura compresa fra i 32 °C e i 36 °C la proposta era un bonus del 2%, per una temperatura compresa fra i 36 °C e i 40 °C si parlava di un bonus del 4%, e per una temperatura superiore a 40 °C il bonus promesso è dell’8%. Le somme aggiuntive pattuite sarebbero state versate il successivo 21 settembre. Questa la comunicazione di Glovo ai sui rider:

Ciao, l’aumento delle temperature ci impone di prestare particolare attenzione a chi lavora all’aperto. (…) La tua sicurezza è la nostra priorità. Sappiamo che l’emergenza calore in corso possa comportare costi imprevisti per proteggerti. Per questo motivo, se effettuerai consegne con Glovo nei mesi di luglio e agosto, avrai diritto a un contributo economico per l’acquisto di crema solare, sali minerali e acqua.

L'azienda aveva difeso la sua scelta, spiegando che la misura non era pensata come incentivo, ma come "misura compensativa": "L’attuale modello di collaborazione garantisce a ciascun rider la massima libertà di scelta su quando e come lavorare, anche in presenza di condizioni climatiche difficili.In questo contesto, il cosiddetto bonus previsto durante i periodi di caldo estremo nasce come una misura compensativa e non rappresenta in alcun modo un incentivo alla prestazione. Il bonus viene attivato automaticamente al superamento di determinate soglie di temperatura", aveva detto.

Ora è la stessa piattaforma a far sapere di avere "deciso di disattivare temporaneamente a livello nazionale il sistema dei bonus previsti per le consegne effettuate nelle fasce orarie più calde della giornata". La notizia dello stop è stata confermata anche da Felsa Cisl, che oggi ha incontrato i rappresentati di Glovo e Deliveroo: "Nell'incontro con Glovo, su nostra esplicita richiesta, si è arrivati alla decisione di sospendere le misure annunciate sui contributi per poterle revisionare dentro ad un confronto sindacale che proseguirà nei prossimi giorni, tenendo al centro che i lavoratori e le lavoratrici hanno possibilità di scegliere di lavorare ma che deve essere fatto in assoluta sicurezza. Nell'incontro con Deliveroo è stata condivisa la stessa volontà di confronto per tutti i temi in attenzione in questi giorni – e per noi tutti i giorni – ivi incluse le ordinanze regionali e il protocollo sulle emergenze climatiche", ha spiegato Silvia Casini, segretaria nazionale Felsa Cisl.

Cosa chiedeva il Pd nella sua interrogazione su Glovo

Prima della sospensione, il Pd aveva presentato un'interrogazione urgente al Governo, per contestare la scelta di Glovo di introdurre incentivi economici ai rider per lavorare nelle ore più calde. "Una scelta grave, che per un po’ di soldi in più rischia di mettere a rischio la vita delle persone che lavorano. Nel testo abbiamo posto questa domanda e pretendiamo una risposta dal Governo: ‘Quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di assicurare l’integrale rispetto della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per i lavoratori della citata società, scongiurando che iniziative come quelle indicare in premessa possano trasformarsi in indiretti incentivi a mettere a rischio dei lavoratori che svolgono l’attività gravosa di consegna di beni per conto altrui, in ambito urbano e con l'ausilio di velocipedi o veicoli a motore, attraverso piattaforme anche digitali’”, ha scritto il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

L'interrogazione del M5s alla ministra Calderone

Il M5s ha chiesto al governo e alla ministra del Lavoro Calderone di prendere posizione e condannare le scelte dell'azienda: "Il ‘bonus’ proposto da Glovo ai rider per incentivarli a lavorare durante le giornate da bollino rosso è indecente. Non si tratta di un sostegno, ma di una vergognosa monetizzazione del rischio. Per tale motivo, ho presentato un’interrogazione alla ministra Calderone, anche al fine di sollecitare una presa di posizione del Governo ed evitare che la vita dei lavoratori venga messa a rischio da società senza scrupoli. Governo che, come sempre, assiste silente a ciò che accade, dimostrando di essere disinteressato alle sorti dei lavoratori più fragili. Il tutto mentre le commissioni parlamentari stanno discutendo del salario minimo, ostacolato da Meloni&Co. che non vedono che milioni di lavoratori, inclusi i ciclofattorini, sono costretti ad accettare paghe da fame e a subire umiliazioni. Si fermi immediatamente questa follia, non c’è tempo da perdere", ha detto il vicepresidente della decima commissione del Senato Orfeo Mazzella (M5S).

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views