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Gimbe: “Ridurre durata green pass a sei mesi e obbligo vaccinale, altrimenti tornano le restrizioni”

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe lancia l’allarme su nuovi contagi e occupazione degli ospedali, le soluzioni sono due: terza dose e riduzione della durata del green pass.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I contagi aumentano, gli ospedali si riempiono di nuovo e la soluzione – ancora una volta – è il vaccino contro il Covid. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe di questa settimana mette in luce un peggioramento di tutte le curve a livello nazionale. Ormai siamo chiaramente nel pieno della quarta ondata e per evitare nuove restrizioni bisogna accelerare ancora di più con la campagna di vaccinazione, anche e soprattutto per ciò che riguarda la terza dose di vaccino. Il numero dei nuovi casi è passato dai 41.091 della settimana scorsa a 54.370, le vittime da 330 a 402, gli attualmente positivi da 100.205 a 123.396, i ricoveri con sintomi da 3.436 a 3.970 e le terapie intensive da 421 a 481. Insomma, tutti gli indicatori sono in crescita e molto presto torneranno le zone colorate.

I nuovi vaccinati continuano a essere pochissimi

Il primo problema, guardando i dati riportati nel monitoraggio della Fondazione Gimbe, riguarda le prime dosi: nell'ultimo mese si è passati da circa mezzo milione di nuovi vaccinati a settimana a poco più di centomila. Certo, è chiaro che la platea vaccinabile va sempre più riducendosi, ma ci sono circa sette milioni di persone che non hanno ricevuto neanche la prima dose: tra questi 2,66 milioni di over 50. Il punto, però, è anche accelerare con la terza dose di vaccino prima possibile: "Oltre all’adesione della popolazione alla somministrazione delle terze dosi – commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – e alle sfide organizzative e comunicative che le Regioni sono chiamate ad affrontare, preoccupano le scorte di vaccini a mRna, oggi pari a meno del 50% delle dosi da somministrare entro fine anno, insieme al fatto che rimane sconosciuto il piano delle prossime forniture, ormai al palo da 5 settimane".

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Come deve cambiare il green pass secondo Gimbe

Cartabellotta dà un'indicazione chiara rispetto ai provvedimenti da prendere a questo punto, un vero e proprio allarme per evitare che tornino le zone colorate e le restrizioni: "Nello scenario attuale, caratterizzato dal progressivo aumento della circolazione virale e dalla riduzione dell’efficacia vaccinale che impone la dose di richiamo, sono due le decisioni politiche che possono minimizzare il rischio di misure restrittive – spiega il medico – La prima è ridurre a 6 mesi la validità del green pass rilasciato a seguito di vaccinazione, in linea con le evidenze scientifiche sulla durata della protezione vaccinale e con le indicazioni per la dose di richiamo. La seconda è introdurre l’obbligo vaccinale sia per il ciclo primario, sia per la dose booster, almeno per tutte le categorie di lavoratori a contatto con il pubblico". Insomma, un doppio binario che vede contemporaneamente riduzione della durata del green pass e terza dose estesa. "Invece il super green pass sul modello austriaco" viene bocciato da Cartabellotta, perché "rischia solo di aumentare le tensioni sociali senza alcuna garanzia di aumentare coperture vaccinali e adesione alla terza dose".

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