Genova, Grillo incontra il prefetto: “Tolgono i soldi agli alluvionati e li lasciano a Equitalia”

Nel giorno in cui tre parlamentari hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle, dando l'addio alle aule di Camera e Senato, Beppe Grillo è stato ricevuto dal Prefetto di Genova Fiamma Spena, incontrata insieme ai deputati liguri Battelli, Mantero e Valente e al consigliere comunale Putti. L'appuntamento è servito per consegnare al prefetto il piano d'emergenza realizzato dal Movimento 5 Stelle dopo le alluvioni che hanno messo in ginocchio la città negli ultimi mesi. All'uscita dal vertice Grillo ha commentato: "Tolgono i soldi a chi ha subito due alluvioni in tre anni lasciandoli in mano ad Equitalia. Non finanziano le opere pubbliche e invece finanziano la Sisal – ha aggiunto – questo è un governo in mano alle lobby". Tra le proposte avanzate dal Movimento anche quella di una deroga al pagamento delle tasse: "Oggi per migliaia di alluvionati scatterà l'ora X in cui dovranno pagare, in un'unica rata, migliaia di euro di tasse che erano state sospese. Invano i cittadini hanno chiesto una deroga. Ma il governo Renzi non ha ascoltato, preferendo fare cassa a Natale sulle loro già gracili spalle", ha spiegato la delegazione del Movimento.
Intanto cresce la rabbia degli imprenditori: nei giorni scorsi associazioni di categoria ed esponenti politici liguri avevano più volte chiesto una proroga al pagamento delle tasse (la cui scadenza è oggi). Lo stesso presidente della Regione Burlando aveva scritto al ministro dell'Economia per segnalare i timori delle imprese e dei cittadini, schiacciati tra il bisogno di effettuare i lavori del post- alluvione e le incombenze tributarie. Da parte del Senato era arrivato l'ok a un ordine del giorno sulla sospensione delle tasse e il loro rinvio, ma il voto favorevole non è bastato. Lo stesso Burlando, infatti, aveva annunciato: "L'ordine del giorno, come si sa, non ha un valore cogente da un punto di vista legislativo, però ha un valore politico molto rilevante, tanto più che è stato approvato dal Senato col parere favorevole del viceministro Morando che lì rappresentava, e quindi impegnava, il Governo".