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G20 Afghanistan, Draghi: “Crisi umanitaria catastrofica, su sostegno alla popolazione agiamo uniti”

“C’è una consapevolezza diffusa che l’emergenza umanitaria in Afghanistan sia gravissima. Su questo ho invitato tutti a cercare di lavorare quanto più possibile insieme. Almeno sulla crisi umanitaria superiamo la differenza di vedute, di politica estera e di impegni geopolitici. Su questo non devono esserci diversità”: lo ha detto Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice straordinario del G20 sull’Afghanistan.
A cura di Annalisa Girardi
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Si è tenuto oggi il vertice speciale del G20, organizzato dalla presidenza di turno dell'Italia, sull'Afghanistan. I leader mondiali hanno parlato di sostegno umanitario ai cittadini afghani, dopo il ritorno dei Talebani al potere lo scorso 15 agosto, e di lotta al terrorismo. "È stato un incontro molto soddisfacente e fruttuoso. C'è una consapevolezza diffusa che l'emergenza umanitaria sia gravissima. I rappresentati dell'ONU hanno parlato di catastrofe umanitaria e hanno notato come la situazione stia precipitando con l'avvicinarsi dell'inverno. Di fatto c'è grande disponibilità ad agire, c'è stata sostanzialmente una convergenza di vedute sulla necessità di affrontare questa emergenza", ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa.

"Questo si è tradotto in un mandato alle Nazioni Unite per il coordinamento di una risposta e ad agire anche direttamente. I Paesi, Ue, Fmi e Banca centrale lavoreranno sotto questo grande ombrello. La presidente von der Leyen ha annunciato uno stanziamento da un miliardo per questo obiettivo. È stato uno dei vari impegni a finanziare la risposta umanitaria. Anche il presidente degli Stati Uniti ha aumentato gli stanziamenti per rispondere a questa esigenza", ha proseguito Draghi parlando delle azioni discusse per evitare il collasso del sistema economico del Paese. "Si è parlato dell'organizzazione dei programmi per i migranti. Il problema dei diritti delle donne, inoltre, è stato toccato da tutti. Come si è anche creato consenso sulla necessità che l'Afghanistan non torni ad essere un rifugio per il terrorismo internazionale", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

"Su risposta alla crisi umanitaria non devono esserci diversità"

"Ho invitato tutti a cercare di lavorare quanto più possibile insieme, soprattutto sulla risposta alla crisi umanitaria. Almeno questo ci permette di superare la differenza di vedute, di politica estera e di impegni geopolitici. Su questo non devono esserci diversità", ha concluso Draghi. Per poi rispondere ad alcune domande dei giornalisti. Sul riconoscimento dei Talebani ha detto che per ora il dialogo sia necessario, ma che questo non corrisponda a una legittimazione del governo da parte della comunità internazionale: i Talebani, ha detto, verranno giudicati per le loro azioni, non per le loro promesse.

L'Ue stanzia 1 miliardo per la crisi umanitaria

Come annunciato da Draghi, la Commissione europea ha annunciato che metterà in campo un miliardo di euro in aiuti alla popolazione afghana. "Dobbiamo are tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. Dobbiamo farlo in fretta. Oggi al G20 presenterò un pacchetto in supporto del Paese di circa 1 miliardo di euro", ha scritto su Twitter la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. "Le condizioni per il nostro coinvolgimento con le autorità afghane sono chiare sui diritti umani. Ma non sono i cittadini afghani a dover pagare il prezzo delle azioni dei Talebani. Il pacchetto di supporto è destinato al popolo afghano e ai Paesi vicini che hanno offerto il loro aiuto", ha sottolineato.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ribadito che l'assistenza umanitaria per cui si sono impegnati i leader del G20 andrà direttamente agli afghani. Assistenza che vedrà in primis i Paesi del G20 promuovere il rispetto dei diritti umani per tutti, comprese donne e minoranze: "Gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con la comunità internazionale per affrontare la situazione in Afghanistan e sostenere la popolazione afghana", ha aggiunto Biden.

Le posizioni di Russia e Turchia

La Turchia invece, da parte sua, ha sottolineato che non può permettersi di reggere un nuovo afflusso di migranti dal Paese e che, in tal caso, questo coinvolgerebbe anche i Paesi europei. Intervenendo oggi al G20 il presidente Recep Tayyip Erdogan ha inoltre suggerito: "Propongo la creazione di un gruppo di lavoro sull'Afghanistan all'interno del G20", per riportare "sicurezza e stabilità" il prima possibile, in quanto questo è fondamentale "non solo a livello regionale ma anche a livello internazionale". Infine, la Russia ha proposto di tenere presto una nuova conferenza sotto l'ombrello delle Nazioni Unite. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, che però non ha potuto partecipare alla riunione in videoconferenza. Così come il presidente Vladimir Putin. A rappresentare il Paese c'erano il viceministro degli Esteri Igor Morgulov e il rappresentante speciale del presidente per l'Afghanistan Zamir Kabulov.

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