Flotilla, governo dice che garantirà “assistenza” agli italiani, ma non parla di protezione da atti di pirateria

Il governo ancora una volta si tira indietro e non assicura che proteggerà gli attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla, che nelle acque tunisine hanno già subito due attacchi, presumibilmente di droni, che non hanno fortunatamente causato feriti.
Le autorità tunisine hanno negato che la prima nave colpita, la Family Boat battente bandiera portoghese, barca su cui viaggiano Greta Thunberg e i dirigenti della Flotilla, sia stata attaccata da un drone, e hanno parlato di un incendio nella zona dei salvagenti causato probabilmente da una sigaretta accesa
Oggi la Global Sumud Flotilla, le cui barche italiane si preparano a partire domani da Siracusa, ha denunciato che un'altra sua imbarcazione, è stata vittima di un sospetto attacco con drone davanti alle coste tunisine, meno di 24 ore dopo l'analogo episodio verificatosi al largo di Sidi Bou Said. La ‘Alma', battente bandiera britannica, "è stata attaccata da un drone mentre era attraccata in acque tunisine ed è stata danneggiata per un incendio scoppiato sul ponte superiore", hanno fatto sapere gli attivisti su Instagram. "L'incendio è stato successivamente spento e tutti i passeggeri e l'equipaggio sono al sicuro", ha assicurato la Gsf che ha avviato un'indagine sui fatti.
Durante il question time di oggi, il ministro ai rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo al posto del ministro Antonio Tajani, ad una domanda al question time sulla missione, e sulla possibilità che il governo offra tutele diplomatiche agli attivisti, come chiesto dalle opposizioni: "Il Governo segue con la massima attenzione la vicenda della Global Sumud Flotilla, inclusi i fatti accaduti ieri e oggi nelle acque tunisine, rispetto ai quali la nostra Ambasciata a Tunisi ha potuto escludere il coinvolgimento di connazionali. Per l'accertamento delle responsabilità, non possiamo che attendere l'esito delle indagini che saranno condotte dalle competenti autorità tunisine", ha detto Ciriani, rispondendo a un'interrogazione posta dal leader di Avs Fratoianni.
"Vorremmo sapere se il governo intenda garantire protezione diplomatica ai nostri concittadini impegnati in una straordinaria missione umanitaria che cerca di rompere il blocco degli aiuti umanitari ai palestinesi operato dal Governo Netanyahu, richiamando l'attenzione sulla necessità di adottare quelle sanzioni sempre più necessarie nei confronti di Israele, il cui Governo dichiara apertamente la sua intenzione di cancellare Gaza, annettere la Cisgiordania e deportare i palestinesi", è la domanda di Avs.
Il governo italiano "garantita ogni possibile assistenza diplomatica e consolare ai cittadini italiani che partecipano" alla missione umanitaria verso Gaza, "come è sempre avvenuto anche di recente nel caso di cittadini italiani fermati in Israele per iniziative analoghe", ha assicurato Ciriani, ricordando però agli aderenti all'iniziativa che sarebbe più opportuno ricorrere, per la fornitura di aiuti, a "canali umanitari già attivi e maggiormente efficaci". Stessa posizione già espressa da Meloni e Tajani.
"Il governo italiano ha più volte ribadito che la situazione a Gaza è inaccettabile, sostenendo la necessità di giungere al più presto a un cessate-il-fuoco, di tutelare la popolazione civile palestinese e di consentire il pieno accesso agli aiuti umanitari". Inoltre, ha sottolineato, "il governo italiano segue con apprensione le sorti dei civili israeliani ancora in ostaggio di Hamas, auspicando una rapida liberazione, cosa che contribuirebbe ad agevolare la de-escalation del conflitto. Riguardo l'impegno italiano in favore della popolazione della Striscia di Gaza, attraverso l'iniziativa Food for Gaza sono state recapitate oltre 210 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari, anche attraverso la partecipazione italiana al ponte aereo tra Giordania e Gaza. Il governo si è reso disponibile con gli organizzatori della Flotilla a mettere a disposizione tali canali per la consegna degli aiuti a Gaza. Avvalersi di tali canali umanitari già attivi e maggiormente efficaci eviterebbe di esporre i partecipanti a questa iniziativa ai rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi. Allo stesso tempo il governo ha ribadito che sarà garantita ogni possibile assistenza diplomatica e consolare i cittadini italiani che partecipano all'iniziativa, come è sempre avvenuto anche di recente nel caso di cittadini italiani fermati in Israele per iniziative analoghe".
"L'Unità di Crisi della Farnesina e l'ambasciata italiana a Tel Aviv sono già pienamente attivate in tal senso", ha aggiunto Ciriani, "È fondamentale che Israele, nel condurre le eventuali azioni di interdizione rispetto all'accesso a Gaza via mare, assicuri in ogni momento la sicurezza di tutte le persone a bordo delle diverse imbarcazioni, evitando ogni azione che possa metterle a repentaglio. Intervenendo oggi in Aula ritengo infine necessario ribadire la solidarietà espressa ieri dal presidente (Giorgia) Meloni allo stato del Qatar e all'emiro (Tamim bin Hamad) al Thani. L'attacco di ieri e la violazione della sovranità di uno stato – il Qatar – che non è parte del conflitto e che al contrario è da tempo impegnato insieme agli Stati Uniti e all'Egitto in una preziosa opera di mediazione sono inaccettabili".
La replica di Fratoianni
"Signor ministro mi dispiace ma non basta, non è che basta dire che speriamo che Israele sia gentile nelle operazioni di interdizione… Abbiamo chiesto che il governo fornisca protezione alla Global Sumud Flotilla, il governo dovrebbe convocare l'ambasciatore israeliano e dire che non devono azzardarsi a riproporre atti di pirateria internazionale", ha detto Fratoianni, replicando durante il question time nell'aula della Camera al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. "Il governo da due anni, con un genocidio in diretta tv, ha assunto la posizione dell'ipocrisia. Proteggete la Flotilla e garantitegli di arrivare a Gaza", ha concluso.