Fisco: si tagliano gli sconti fiscali per le imprese, colpiti anche i partiti?

Con l'approvazione del Senato in seconda lettura, sembra in dirittura di arrivo la cosiddetta delega fiscale, la legge di riforma del Fisco che nelle intenzioni dovrebbe rivoluzionare il sistema del Fisco italiano. Infatti sono numerosi e ambiziosi gli obiettivi previsti dal disegno di legge, che ora dovrà esser definitivamente approvato anche alla Camera. Tra i capitoli più rilevanti, oltre alla revisione del catasto che prevede il passaggio da un sistema basato sui vani ad uno sui metri quadrati, resta il progetto di rivedere i vari regimi di agevolazione fiscale concessi in Italia. In sostanza il Governo ogni anno dovrà stilare un rapporto allegato alla legge di Stabilità nel quale, in base al principio della razionalizzazione delle spese fiscali, si dovranno eliminare o riformare le varie esenzioni e i regimi fiscali di favore che risultino "in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che costituiscono una duplicazione".
Un lavoro molto arduo visto che in Italia i regimi di agevolazione fiscale sono centinaia e vanno a toccare spesso interessi consolidati nel tempo. L'obiettivo ovviamente non è di recuperare tutto il gettito perso con le agevolazioni fiscali, ma una minima parte che dovrà essere destinata alla riduzione della pressione fiscale totale, fermo restando la salvaguardia dei conti pubblici. La stessa legge però indica alcuni ambiti da tutelare come il lavoro, le pensioni, la salute e l'ambiente, quindi con molta probabilità la scure del governo si abbatterà sugli aiuti alle imprese, in particolare quelle settoriali, e sui moltissimi regimi di esenzione o di riduzione dell’Iva. Come segnala il Messaggero, però, tra i soggetti più agevolati dal fisco figurano anche particolari enti come i partiti che beneficiano dell’esenzione Iva e Ires per le vendite nel corso delle manifestazioni politiche, e non pagano nemmeno le concessioni governative sui propri statuti.