Equitalia, Brunetta: “Aderendo alla sanatoria si rischia il pignoramento della casa”

Aderendo alla rottamazione delle vecchie cartelle Equitalia il contribuente potrebbe incorrere nel pignoramento della propria casa, qualora dovesse saltare una della quattro rate previste dal piano di pagamento agevolato di multe e imposte. A lanciare l'allarme è il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, che sostiene che "la norma relativa alla rottamazione delle cartelle esattoriali, contenuta nel decreto fiscale, scritto in fretta e male dal governo Renzi la notte prima della presentazione della Legge di Stabilità 2017, contiene numerose trappole per i contribuenti, che potranno portare addirittura al pignoramento delle loro case".
Brunetta sostiene inoltre che "aderendo alla sanatoria, infatti il cittadino sarà costretto a pagare l'importo stabilito dall'amministrazione fiscale al massimo in 4 rate, da saldare nel giro di un anno. E qui sta l'inganno. Perché, se il contribuente saltasse il pagamento anche di una sola rata, oppure se ritardasse il pagamento dell'ultima, sarebbe esposto ad un vero e proprio salasso, che può arrivare addirittura al pignoramento della casa. Perché si troverebbe costretto a pagare, in una unica soluzione, i nuovi importi, le eventuali vecchie rate ancora da saldare, le sanzioni e gli interessi di mora". Insomma, il contribuente che dovesse tardare o saltare uno dei quattro pagamenti previsti per chi sceglie di aderire alla sanatoria, che prevede lo sconto di sanzioni e interessi di mora, potrebbe dunque trovarsi nella situazione di dover pagare nuovamente l'intera cartella emessa prima dello stralcio del debito, comprensiva di tutti gli oneri, per un ammontare decisamente più alto rispetto quanto pattuito per effetto della sanatoria.
Nelle Faq contenute nel sito istituzionale di Equitalia si legge infatti: "Chi non paga le rate stabilite, ma anche chi paga in misura ridotta o in ritardo, perde i benefici previsti dal decreto. Gli eventuali versamenti effettuati saranno comunque acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto". Al momento sembra che il governo, in sede di conversione del decreto, voglia introdurre dei correttivi per ovviare al problema, o comunque tentare di mitigare eventuali sanzioni per chi dovesse saltare il pagamento di una rata.
"Per non parlare delle ingiuste discriminazioni che si rischiano di avere per tutti i processi tributari pendenti, poiché, per un pasticcio fatto dal governo nella scrittura della norma, il contribuente che ha vinto una causa in primo grado non può aderire alla sanatoria. Con la beffa ulteriore che, se dovesse perdere la causa in secondo grado si troverebbe a pagare interessi di mora e sanzioni. Inaccettabile. Forza Italia darà battaglia in Parlamento nell'iter di conversione del decreto, affinché vengano tolte queste norme vessatorie e inique per il contribuente", ha concluso Brunetta.