Elezioni 2013, gli ultras protestano a Napoli: “Se mi tesseri io non ti voto” (VIDEO)

Volevano bruciare le tessere elettorali e per questo si stavano organizzando da giorni con un tam tam via social network, volantini e manifesti affissi in centro e vicino allo stadio. Così un gruppo di ultras ha inteso rappresentare il proprio dissenso per il varo della "tessera del tifoso". Al grido di "Se mi tesseri non ti voto" circa 300 tifosi delle frange estreme, concentratisi in piazza Dante e intenzionati ad andare in corteo fino a piazza Plebiscito sono stati respinti dalla polizia che ha consentito loro di andare nella piazza cittadina solo alla spicciolata. Arrivati al Plebiscito qualcuno degli ultras è effettivamente riuscito a distruggere la propria scheda elettorale, ma la polizia ha evitato che la situazione degernerasse.
L'ultima trovata degli ultrà italiani, che per contestare la tessera del tifoso è frutto di una strategia studiata a lungo. Molti striscioni con questo slogan sono apparsi in numerosi stadi, dalla serie A alla terza categoria. Non si tratta di un invito all'astensione, quanto piuttosto di una scelta precisa: non votare tutti quei partiti che negli anni hanno deciso di inasprire le norme sulla sicurezza negli stadi. La campagna è stata ideata da Lorenzo Contucci, avvocato penalista specializzato nella difesa degli ultrà "Io non ho fatto nulla – spiega Contucci – ho solo pubblicato lo slogan sul sito e sulla mia pagina di Facebook e poi mi sono accorto che era stato ripreso da varie tifoserie. Evidentemente la gente si è trovata d'accordo. Ormai i politici oltre a non saper risolvere i problemi seri, hanno deciso di sottrarre alla gente comune anche il diritto di andare a divertirsi allo stadio".
