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Draghi e i leader europei: “Odio, intolleranza e discriminazione non hanno posto nell’Unione”

La lettera firmata da Draghi e altri quindici leader europei, tra capi di Stato e capi di governo, è stata inviata ai vertici dell’Ue: “L’odio, l’intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione”, twitta Palazzo Chigi accompagnando il testo della lettera, in cui viene sottolineato l’attaccamento ai valori fondamentali e al rispetto dei diritti Lgbti. Non viene mai nominata la legge varata recentemente dal Parlamento ungherese, ma se ne parlerà al Consiglio europeo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La lettera è stata firmata da sedici tra capi di Stato e di governo, e inviata ai massimi vertici dell'Unione europea. Un passo importante che definisce lo schieramento netto della maggior parte dei Paesi europei sui diritti Lgbt, soprattutto durante il pride month, e ancor di più dopo la legge approvata in Ungheria. Non è un messaggio diretto come la condanna arrivata ieri dall'Unione europea, con l'Italia che si è accodata all'ultimo minuto. Il tutto assume ancora più valore se consideriamo il dibattito che si sta vivendo in questi giorni nel nostro Paese intorno al disegno di legge Zan, con tanto di intervento del Vaticano e Draghi che in Parlamento ha dovuto ribadire che l'Italia è uno Stato laico.

La lettera è stata condivisa dal profilo Twitter di Palazzo Chigi: "L'odio, l'intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione", è il messaggio che i sedici leader europei vogliono lanciare. "Ecco perché, oggi e ogni giorno, sosteniamo la diversità e l'uguaglianza Lgbti in modo che le nostre generazioni future possano crescere in un'Europa di uguaglianza e rispetto". La missiva è diretta ai vertici dell'Unione europea: Ursula Von der Leyen, Charles Michel e Antònio Costa. A firmarla sono sedici capi di Stato e di governo, tra cui Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. In ordine alfabetico hanno firmato i leader di Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Spagna e Svezia.

Nella lettera non vi è nessun riferimento chiaro e diretto alla legge varata dal Parlamento ungherese, ma arriva proprio a poche ore dall'inizio del vertice Ue durante il quale si parlerà anche di questo: "In occasione della giornata dell'orgoglio Lgbti, il 28 giugno, e alla luce delle minacce contro i diritti fondamentali, ed in particolare il principio di non discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale, esprimiamo il nostro attaccamento ai nostri valori comuni fondamentali – si legge nella lettera – Sarà un giorno per ricordare che siamo società diverse e tolleranti, impegnate nel libero sviluppo della personalità di ciascuno dei nostri cittadini, incluso il loro orientamento sessuale e identità di genere. Sarà inoltre un momento per celebrare che, negli ultimi anni, abbiamo fatto una lunga strada a favore di questi principi, che riteniamo essere il fondamento dell'Unione europea".

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