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Guerra in Ucraina

Draghi: “Dopo l’invasione della Crimea abbiamo comprato ancora più gas dalla Russia, è incredibile”

“Siamo al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo. Trovo incredibile però, guardando i dati degli ultimi anni, che sia aumentata la fornitura dalla Russia anche dopo l’invasione della Crimea: questo sottolinea una sottovalutazione da parte della politica estera”: lo ha detto Mario Draghi durante il Question Time.
A cura di Annalisa Girardi
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Anche la questione energetica è al centro delle interrogazioni poste questo pomeriggio dai deputati di Montecitorio al presidente del Consiglio, Mario Draghi. Che ha detto: "Diamo massima attenzione alla sicurezza energetica e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Siamo al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo. Trovo incredibile, guardando i dati degli ultimi anni, che sia aumentata la fornitura dalla Russia anche dopo l'invasione della Crimea: questo sottolinea una sottovalutazione da parte della politica estera".

Il presidente del Consiglio ha poi parlato delle rinnovabili, definendole l'unico orizzonte possibile per il futuro. "Procediamo con il riempimento degli stoccaggi per il prossimo autunno e siamo attivi a livello diplomatico per diversificare le forniture. Per avere una vera sicurezza energetica dobbiamo muoverci in fretta. Il grosso ostacolo all'espansione significativa alle rinnovabili oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi: se non risolviamo questo punto non andiamo da nessuno parte. Per le rinnovabili bisogna semplificare", ha sottolineato Draghi.

Siamo impegnati per diversificare le forniture, aumentare il contributo delle fonti rinnovabili, che – continuo a ripetere – resta l’unica strategia fondamentale nel lungo periodo. Tutto quello che sperimentiamo ora è transizione. E dobbiamo investire allo stesso tempo sulla ricerca. Aumentiamo la produzione nazionale di gas, con la prospettiva di raggiungere una quota di produzione interna di 5 miliardi di metri cubi.

E ancora: "Dobbiamo diversificare rapidamente e accelerare investimenti nelle rinnovabili, questo è quello che dobbiamo fare. La transizione ecologica è l'essenza stessa di questo governo, che è nato su questo programma. Continuiamo su questa strada. La transizione richiede semplificazioni e investimenti nella ricerca".

Sull'aumento dei prezzi delle materie prime, ha detto: "Il governo condivide le preoccupazioni di tutti per l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. Siamo al lavoro per limitare l'impatto su imprese e famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili". Però Draghi ha anche riconosciuto, dopo aver elencato le misure attivate finora: "Sappiamo che non è sufficiente, ce lo dicono le imprese che non ce la fanno". Quindi ha ribadito la necessità di investire ancora di più sulla transizione ecologica. "Le rinnovabili sono una parte essenziale del futuro dell'Italia, ma serve la collaborazione di tutti. Dobbiamo anche cogliere le opportunità connesse alla decarbonizzazione: la transizione deve tenere presente la situazione di equità, sempre sono i più deboli ad essere colpiti da queste emergenze".

Infine, sul tema del nucleare pulito, Draghi ha detto:

La strategia europea per l’energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l’entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-28. L’Italia è uno dei principali membri del Consorzio ed è presente con università, istituti di ricerca e industrie, sotto il coordinamento dell’ENEA.
Negli ultimi anni sta prendendo vigore, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, lo studio di reattori in cui il contenimento del plasma viene ottenuto tramite campi magnetici molto alti. Continuiamo a seguire e a sostenere questi sviluppi sul fronte della ricerca, nell’ambito di una strategia energetica che punta a diversificare le fonti e a garantire la nostra sicurezza energetica.

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