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Draghi al primo Consiglio Ue: “Nessuna scusa per farmaceutiche che non rispettano gli impegni”

Durante il suo primo Consiglio europeo, Mario Draghi non avrebbe usato mezzi termini: le Big Pharma che non rispettano gli accordi presi con l’Unione europea per quanto riguarda i tempi di consegna o la quantità di dosi di vaccino anti-Covid non dovrebbero essere scusate. Questa la posizione del presidente del Consiglio, riunito oggi in videoconferenza con gli altri leader Ue per fare il punto sulla campagna vaccinale.
A cura di Annalisa Girardi
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Mario Draghi non vuole sentire scuse dalle farmaceutiche: sui vaccini contro il coronavirus devono rispettare gli impegni presi con i Paesi. Questa la posizione del presidente del Consiglio, che ha partecipato oggi al suo primo Consiglio europeo. Durante la videoconferenza con gli altri leader Ue Draghi non avrebbe usato mezzi termini: le Big Pharma che non rispettano gli accordi presi con l'Unione europea per quanto riguarda i tempi di consegna o la quantità di dosi di vaccino non dovrebbero essere scusate. Non solo: Draghi avrebbe anche spinto per un'accelerata sulla campagna vaccinale. Ritardi e inceppi stanno infatti riguardando tutti i Paesi membri: per questo i capi di Stato e di governo hanno deciso di riunirsi, tra oggi e domani, per fare il punto sulla vaccinazione contro il Covid-19 in Europa.

Draghi avrebbe invitato i suoi omologhi europei a non scusare le case farmaceutiche che violano gli accordi. Le inadempienze dai produttori di vaccini non dovrebbero essere accettate secondo il presidente del Consiglio. Che avrebbe anche fatto riferimento ad altri Paesi, come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, che stanno trattenendo entro i confini nazionali i vaccini, invitando Bruxelles a fare altrettanto, guardando allo stesso tempo ad altre produzioni al di fuori dell'Ue.

Oggi i ceo delle principali aziende farmaceutiche che stanno producendo i vaccini anti-Covid si sono presentati in audizione davanti ai deputati europei per rispondere alle loro domande. Molte delle quali hanno riguardato proprio i ritardi e i tagli alle dosi promesse. "Voglio assicurare che stiamo aumentando la produzione e facendo di tutto per consegnare 40 milioni di dosi all'Ue entro il primo trimestre del 2021. A volte è facile dimenticare quanto rapidamente siamo passati da sapere davvero poco su questo virus a sviluppare un vaccino efficace e sicuro", ha detto AstraZeneca. Moderna, dal canto suo, ha aggiunto: "Per la sicurezza e la qualità dei vaccini c'è bisogno di molto tempo". Pfizer invece si è impegnata a consegnare all'Ue 500 milioni di dosi e le quantità aumenteranno di mese in mese: nel secondo trimestre dell'anno triplicheranno rispetto al primo, ha detto la farmaceutica.

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