Dpcm, si possono fare le assemblee di condominio in presenza nelle aree gialle, arancioni e rosse?
Sul sito del governo sono disponibili le domande e risposte frequenti sul nuovo dpcm, che ha diviso l'Italia in tre aree di rischio, gialla, arancione e rossa. Il decreto del 3 novembre 2020, vigore da ieri, in base all'Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre, ha così suddiviso le Regioni italiane: in area gialla si collocano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto; in area arancione Puglia, Sicilia; in area rossa Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta.
Sono stati pubblicati chiarimenti sugli spostamenti, sulle attività produttive, professionali e servizi, pubblici esercizi, attività commerciali, ristorazioni e strutture ricettive.
Le assemblee di condominio in presenza
Nelle Faq di Palazzo Chigi, a proposito delle assemblee di condominio viene specificato che sì possono svolgere in presenza, ma "è fortemente consigliato svolgere la riunione dell’assemblea in modalità a distanza. Laddove ciò non sia possibile, per lo svolgimento in presenza occorre rispettare le disposizioni in materia di distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale". Si possono fare dunque, ma si deve sempre indossare la mascherina e rispettare la distanza di sicurezza tra gli individui. Da questo punto di vista dunque nulla è cambiato rispetto ai precedenti dpcm.
Non solo in zona gialla e arancione quindi, ma anche in zona rossa non è vietato tenere queste assemblee in presenza, anche se è sempre meglio che vengano organizzate a distanza.
In ogni caso in tutto il territorio nazionale non si può uscire da casa se si hanno sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5. Si ricorda infatti che i "soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono contattare il proprio medico curante e rimanere presso il proprio domicilio, evitando i contatti sociali e limitando al massimo anche quelli con i propri conviventi".