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Dpcm di Natale, quarantena per chi rientra dall’estero: le nuove regole allo studio

Una norma, quella allo studio del governo che prevederebbe la quarantena per chi rientra dall’estero dopo aver trascorso le vacanze di Natale in un altro Paese, che tenta di disincentivare ulteriormente gli spostamenti durante il periodo natalizio. In particolare, si andrebbe ad aggiornare la lista dei Paesi a rischio includendo quelli che non prevedono di chiudere le piste da sci fino a fine gennaio, come propongono invece diversi Paesi europei tra cui l’Italia.
A cura di Annalisa Girardi
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Con il nuovo Dpcm di dicembre, che stabilirà anche le regole per il periodo natalizio, il governo valuta la quarantena obbligatoria per chi rientra dall'estero dopo le vacanze. Ad anticiparlo è stato proprio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri dopo un incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha sottolineato l'importanza di un coordinamento a livello europeo per quanto riguarda le vacanze di Natale e come sarebbe necessario imporre controlli a chi rientra nel proprio Paese dopo un periodo all'estero. La parola d'ordine per Conte rimane sempre cautela, per cui rimane sconsigliato ogni tipo di spostamento non necessario: come sarebbe appunto quello fatto per trascorrere le vacanze all'estero. Nel caso in cui, però, questa possibilità fosse comunque contemplata, sarà necessario assicurare una serie di controlli al confine. "Ci stiamo premurando per evitare che nel caso in cui si vada all'estero si possa rientrare senza alcun controllo", ha detto Conte.

La soluzione potrebbe quindi essere il periodo di quarantena obbligatorio di 14 giorni per chi torna dall'estero. In questo modo si andrebbero a disincentivare gli spostamenti, già fortemente sconsigliati a meno che non siano necessari, e si limiterebbero i rischi di una nuova impennata della curva epidemiologica a causa dei casi di rientro.

Quarantena per chi rientra dai Paesi che non chiuderanno le piste da sci

Per una misura di questo tipo servirebbe una nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, con cui aggiornare la lista dei Paesi a rischio. Un elenco che già comprendere Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito: si dovrebbero aggiungere quei Paesi che non sembrano intenzionati a chiudere gli impianti sciistici fino a fine gennaio, come Austria e Svizzera. Su questo tema il governo aveva già insistito sulla necessità di raggiungere un accordo europeo: non avrebbe infatti senso chiudere le piste da sci in Italia per evitare i contagi da Covid-19, se poi i cittadini possono tranquillamente andare a sciare in Austria o Svizzera, appunto, con il rischio di infettarsi e portare a casa il virus. Se non si dovesse riuscire a raggiungere un accordo di questo tipo, ecco che la quarantena obbligatoria per chi rientra dall'estero potrebbe dimostrarsi alquanto utile.

"Gli ospedali sono ancora in affanno, non si può sostenere una terza ondata a gennaio, non possiamo far circolare milioni di cittadini come accaduto in estate", ha aggiunto il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, rivolgendosi ai governatori delle Regioni di montagna che invece insistono per riaprire gli impianti sciistici durante le festività.

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