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Guerra in Ucraina

Di Maio dice che non abbiamo gli elementi per verificare se la Russia stia commettendo un genocidio

“Non abbiamo elementi per verificare se sia o meno un genocidio, ma le atrocità  sono sotto gli occhi di tutti e noi siamo stati tra i primi Paesi al mondo a chiedere alla Corte penale internazionale di verificare crimini di guerra”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
A cura di Annalisa Girardi
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Non ci sono gli elementi per verificare che in Ucraina la Russia stia commettendo un genocidio. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite a Radio24, inserendosi nel dibattito internazionale, iniziato dal presidente statunitense Joe Biden che ha accusato Mosca di genocidio in Ucraina. "Ovviamente non abbiamo elementi per verificare se sia o meno un genocidio, ma le atrocità  sono sotto gli occhi di tutti e noi siamo stati tra i primi Paesi al mondo a chiedere alla Corte penale internazionale di verificare crimini di guerra e individuare i responsabili", ha detto Di Maio.

Il ministro ha parlato dei civili uccisi, sottolineando come l'Occidente abbia chiesto alla Corte penale internazionale dell'Aia di indagare su quanto accaduto in città come Bucha, pur precisando che in questa fase non sia possibile parlare di genocidio. Come ha invece fatto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, seguito anche da Stati Uniti e Canada. L'Europa mantiene una posizione più cauta: il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le distanza dalle accuse di genocidio a Vladimir Putin, chiedendo di evitare un'escalation anche nella retorica, in quanto questa non favorisce i processi di pace.

Insomma, la posizione è quella per cui spetta ai giudici dell'Aia stabilire se sia stato commesso un genocidio o meno, e non ai capi di Stato o di governo degli altri Paesi. È la Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio a definire i casi in cui si possa parlare di questo crimine, che si caratterizza per "l'intenzione di distruggere" un particolare gruppo etnico, una stirpe, una comunità religiosa o una razza, come accaduto durante la Seconda guerra mondiale con l'Olocausto.

Alzare l'asticella delle accuse non aiuta i negoziati per la tregua. È pur vero, ha sottolineato ancora Di Maio, che dal Cremlino non si stiano facendo grossi sforzi per i colloqui: "Putin non sta dando segnali di pace quando dice che devono completare le operazioni. Per questo dobbiamo continuare con le sanzioni. Se i prodotti alimentari costano di più oggi in Italia è perché le navi ucraine non partono più con i rifornimenti".

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