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Guerra in Ucraina

Ucraina, Di Maio: “C’è una guerra mondiale del pane in corso, dobbiamo fermarla”

Secondo l’esponente del M5s questa crisi rischia di determinare una forte instabilità politica in Africa, ma non solo: anche la proliferazione di terroristi e una serie di colpi di Stato.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Quella che è in corso è una vera e propria guerra mondiale e dobbiamo fermarla". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio non usa mezzi termini per definire la crisi alimentare globale determinata dalla guerra in Ucraina, che blocca le ingenti esportazioni di grano di Kiev su tutto il pianeta. Un conflitto che va a peggiorare una situazione di crisi iniziata lo scorso anno con la contrazione della produzione dopo le fasi più dure del Covid e il caldo anomalo che aveva bloccato le piantagioni. Ora la crisi si fa giorno dopo giorno sempre più problematica, rischiando di mandare in tilt soprattutto l'Africa, con Paesi quasi del tutto dipendenti dalle sementi di Mosca e Kiev.

Secondo l'esponente del Movimento 5 stelle questa situazione rischia di determinare una forte instabilità politica in Africa, ma non solo: anche la proliferazione di organizzazioni terroristiche e una serie di colpi di Stato. "Putin– ha aggiunto- deve venire al tavolo dei negoziati, deve raggiungere prima possibile un accordo di pace, che passi anche per un accordo sul grano". Quindi continua a chiedere al Cremlino un accordo con Kiev sul cessate il fuoco per permettere di evacuare donne, civili e bambini, che sono ormai da 100 giorni sotto le bombe russe nell'est dell'Ucraina.

Il prezzo del grano tenero, negli ultimi sette mesi, ha visto aumenti del 120%, mentre 25 milioni di tonnellate sono bloccate nei silos ucraini, soprattutto a causa dello stop ai porti del Mar Nero, che al momento sono ancora minati. Intanto in Italia si cerca di aumentare la produzione nazionale di grano. Secondo i Consorzi agrari d'Italia esistono soluzioni di sperimentazione che possono portare a un aumento del 12% delle sementi prodotte direttamente nel nostro Paese, diminuendo contemporaneamente i costi di produzione di almeno il 9% e mantenendo alta la qualità.

Ottimizzare le produzioni di cereali, agendo sulla concimazione e tramite l'agricoltura di precisione, sembra essere una delle poche strade per limitare gli effetti della crisi alimentare in Italia. Ma è chiaro che è al livello internazionale che la situazione deve essere risolta, puntando a un'intesa russo-ucraina per far riprendere il commercio globale dei cereali e del grano.

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