Democrazia partecipata: De Magistris inaugura il primo laboratorio di partecipazione per cittadini e movimenti

Un esperimento unico in Italia di partecipazione dal basso di cittadini e movimenti nella vita dell' amministrazione comune: ecco la sfida del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e del suo assessore ai beni comuni, Alberto Lucarelli, con deleghe alla democrazia partecipata e Internet. Non siamo in Scandinavia o in un paese anglosassone, ma nell' estrema periferia napoletana di Piscinola. Qui, nella biblioteca comunale di via Marianella, il primo cittadino dà il via al laboratorio di partecipazione civica con un lungo incontro con oltre cinquanta tra associazioni, movimenti e collettivi.
Le idee sono chiare, realizzare un tavolo di dodici consulte popolari, ognuna delle quali potrà fare riferimento ad uno dei dodici assessorati comunali e che potranno suggerire/controllare l'operato dell' amministrazione comunale, intervenendo direttamente a monte e a valle di ogni processo decisionale. "La partecipazione è altissima – dichiara Luigi De Magistris – lo testimoniano le centinaia di email che giungono agi assessorati con idee e suggerimenti per l' amministrazione".
La democrazia diretta, d'altronde, era uno dei punti centrali del programma di Luigi De Magistris, eletto anche grazie alla fortissima influenza di Internet e social network. Movimenti e associazioni nascono e si aggregano online, così l' assessore Lucarelli – professore di diritto pubblico all' Università di Napoli Federico II e tra i redattori dei quesiti referendari sull' acqua pubblica – oltre alle deleghe ai beni comuni, avrà il fondamentale compito di interfacciare le istanze dei cittadini con la macchina amministrativa.
L' obiettivo è far uscire Napoli dal baratro in cui l' hanno lasciata le amministrazioni precedenti. Un baratro in cui il "governo nazionale a trazione leghista" vorrebbe lasciare il capoluogo partenopeo. La sfida non è soltanto quella dell' emergenza rifiuti, che torna drammatica nelle ultime ore, ma anche il buco nel bilancio comunale e i debiti lasciati da Rosa Russo Iervolino.
Il "compromesso" è al centro del dibattito, ma non quello tra lobby e potere politico – che il sindaco De Magistris non solo disprezza, ma afferma di aver combattuto fin dal primo giorno a palazzo San Giacomo – bensì quello tra cittadini e amministratori: "Le decisioni verranno prese in concordato con la popolazione e messe in atto in modo risoluto", afferma il primo cittadino di Napoli.
Ben cinquantuno iscrizioni a parlare, un incontro andato avanti fino a sera inoltrata. Molte le idee proposte dai cittadini, tra cui la diminuzione dell' inquinamento emesso dalle navi in sosta nel porto (che devono utilizzare carburanti poveri di zolfo), alle politiche in favore degli immigrati per arrivare al voto amministrativo per i cittadini non italiani. C' è chi lancia un allarme: "I vecchi assetti di potere si stanno riorganizzando" e invita i movimento a non essere "fan" di De Magistris, ma dei suoi interlocutori istituzionali, e chi – come il Movimento 5 Stelle – propone la possibilità per cittadini e giornalisti freelance di riprendere i consigli comunali e diffonderli in rete.
Le notizie dal governo nazionale, conclude Luigi De Magistris, non sono affatto buone:
"Ho avuto notizia di un provvedimento drammatico. Nel decreto Tremonti non è stata inserita la norma per la salvacassa dei comuni: 100 milioni destinati a Napoli che dovevano arrivare entro il 10 luglio e che non sono stati ancora erogati. Faccio appello al presidente Napolitano, perché senza questi soldi i servizi di necessità minimi non potranno essere garantiti. C'è una volontà leghista di far rimanere Napoli sotto a qualcuno. Lanciamo una sfida autonomista, perché anche nell' isolamento istituzionale ce la faremo da soli".