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Della Valle in politica? Depositato il simbolo “Noi italiani”

Come scrive “L’Espresso”, nei giorni scorsi il patron di Tod’s ha depositato il logo per un partito. Finora Della Valle ha sempre smentito un suo coinvolgimento in politica.
A cura di Susanna Picone
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Finora ha sempre smentito un suo coinvolgimento in politica ma intanto – come scrive l’Espresso – l’imprenditore Diego Della Valle il 16 gennaio scorso ha depositato il simbolo “Noi italiani” presso l’ufficio brevetti del ministero dello Sviluppo Economico. Il simbolo, una scritta blu su sfondo giallo e bordino tricolore, riprende uno slogan più volte usato dal patron di Tod’s durante le sue apparizioni nei talk show televisivi. “Marchionne vuole dare lezioni a noi italiani su cosa e come dobbiamo fare per sottolineare il suo orgoglio italiano. È una cosa vergognosa ed offensiva”, così ad esempio diceva Della Valle a settembre. Oppure, rivolto agli azionisti Fiat: “Vanno a pagare le tasse in Inghilterra e vorrebbero dare a noi italiani…”. Ma ancora – ricorda sempre l’Espresso – “La Costituzione appartiene a noi italiani (…) questo balletto quotidiano di favori sopra e sotto i tavoli che a noi italiani non porta nulla di buono”. “Noi italiani” fa insomma riferimento a un’espressione che non appare assolutamente casuale nel linguaggio dell’imprenditore.

L’Espresso ha cercato inoltre di chiarire lo “scopo” del simbolo di Della Valle: “Quale sia lo scopo, lo testimoniano le categorie per cui il simbolo è stato registrato. Niente calzature o abbigliamento come di consueto ma le classi 41 e 45, ovvero proprio quelle relative all’attività di un partito: organizzazione di convegni, attività associativa, formazione politica, fornitura di informazioni in ambito politico e via dicendo”. L’Espresso ha fatto sapere anche di aver cercato Diego Della Valle per chiedere conferma delle sue ambizioni ma che l’imprenditore si trova all’estero. Quel che è certo, per il momento, è che da mesi Della Valle ripete che l’Italia ha bisogno di un cambiamento. “Altri due anni così e il Paese muore. Bisogna votare il prima possibile”, diceva lo scorso novembre.

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