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Decreto rifiuti: Napolitano firma, ma non è soddisfatto

Il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto rifiuti approvato dal CdM, ma ha dichiarato che il provvedimento non risponde alle attese e non è risolutivo. In una nota ha invitato il Governo ad adottare ulteriori interventi per risolvere l’emergenza. Bossi ha risposto ironicamente “lo capisco perché lui è di Napoli”
A cura di Antonio Palma
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Giorgio Napolitano

Il Presidente della Repubblica, dopo aver lanciato un monito al Governo nei giorni scorsi sull’urgenza di un provvedimento risolutivo, torna a farsi sentire sul caso rifiuti di Napoli. Giorgio Napolitano, dopo aver emanato il decreto approvato due giorni fa dal Consiglio dei Ministri, ha espresso preoccupazione per un intervento che non è affatto efficace.

In un comunicato ufficiale il Presidente ha dichiarato che “il testo approvato dal Consiglio dei Ministri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo” esortando di nuovo il Governo ad adottare “ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l'effettivo superamento di un'emergenza di rilevanza nazionale”. Napolitano ha tenuto a sottolineare, come già aveva fatto in passato, la necessità di una collaborazione tra enti locali e un impegno solidale tra le Regioni italiane “attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania”.

Insomma questo testo uscito fuori un po’ salomonicamente dal CdM sembra non aver accontentato nessuno, dopo l’opposizione di Bossi, le delusioni del Sindaco De Magistris e del Presidente della Regione Caldoro, le parole di indignazione del cardinale Sepe, anche Napolitano ha chiarito di non gradire affatto il provvedimento. Probabilmente il Presidente ha deciso comunque di firmarlo per non rischiare di aggravare ulteriormente il problema, così come aveva deciso Casini che ha fatto sapere che l’opposizione voterà comunque il provvedimento in Parlamento, anche se inadeguato.

I maggiori ostacoli al provvedimento arrivano sempre dalla Lega Nord e dal suo leader, Umberto Bossi che, dopo aver votato contro l’approvazione del decreto, e aver dichiarato che "i napoletani non imparano mai la lezione", ha prontamente risposto alle dichiarazioni di Napolitano ricordando che “il Presidente ha detto che il decreto non basta perché lui è originario di Napoli " e aggiungendo nuovamente che “la gente del Nord i rifiuti di Napoli non li vuole”.

Intanto la situazione a Napoli va migliorando, anche se bisogna trovare al più presto un accordo con le Regioni disposte ad accogliere i rifiuti campani, altrimenti gli sforzi di questi giorni saranno inutili e si ritornerà di nuovo al caos nelle strade; l'Assessorato all'Ambiente fa sapere di aver già avviato i primi contatti con Puglia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Toscana e Friuli Venezia Giulia. I segnali certo non son incoraggianti visto che dalla Conferenza delle Regioni sono arrivate forti critiche al provvedimento del Governo, i governatori per bocca del presidente della conferenza, Vasco Errani, si sono detti “d’accordo con le parole del Presidente Napolitano” che corrispondono a quanto da loro dichiarato nei gironi scorsi, ricordando che “per affrontare un'emergenza nazionale, non reggono scorciatoie regione per regione".

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