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Covid 19

Debutto per Draghi al G7, i leader: “Tutto il mondo deve essere vaccinato contro il Covid”

Debutto per Mario Draghi al G7, per una videoconferenza con i leader di Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone. Presenti anche Ursula von der Leyen e Charles Michel, rispettivamente per la Commissione e per il Consiglio Europeo. Tema centrale dell’incontro è naturalmente la pandemia e la diffusione dei vaccini.
A cura di Annalisa Cangemi
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Giornata fitta di impegni per il presidente del Consiglio Mario Draghi, che dopo aver tenuto un discorso questa mattina alla Corte dei Conti in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, si è collegato tramite la piattaforma zoom con i più importanti e influenti capi di Stato per il suo primo G7. Alla riunione informale, sotto la presidenza britannica, hanno partecipato la prima volta anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro giapponese Yoshihide Suga. Presenti anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese, Emmanuel Macron, il leader canadese Justin Trudeau, Ursula von der Leyen e Charles Michel, rispettivamente per la Commissione e per il Consiglio Europeo, e il premier britannico Boris Johnson.

Draghi ha voluto sottolineare il principio secondo cui la salute va intesa come bene pubblico globale, che deve essere regolato con regole condivise e trasparenti. Ma il premier ha anche richiamato l'esigenza di dedicare attenzione ai cambiamenti climatici e alle biodiversità, la cui tutela è essenziale per prevenire future pandemie.

Questa la dichiarazione finale congiunta, diffusa al termine del summit in videoconferenza: "Il Covid-19 dimostra che il mondo ha bisogno di difese più forti contro i rischi futuri per la sicurezza sanitaria globale. Lavoreremo con l'Oms, il G20 e altri, soprattutto attraverso il Global Health Summit di Roma, per rafforzare l'architettura della salute globale e della sicurezza sanitaria per la preparazione alle pandemie, anche attraverso il finanziamento della salute e i meccanismi di risposta rapida, rafforzando l'approccio ‘One Health' e la copertura sanitaria universale, ed esplorando il valore potenziale di un trattato sulla salute globale".

"Facendo affidamento ai nostri punti di forza e ai nostri valori di società ed economie aperte e democratiche – si legge nel comunicato finale – lavoreremo insieme per fare del 2021 un punto di svolta per il multilateralismo e per plasmare una ripresa che promuova la salute e la prosperità dei nostri popoli e del pianeta". I leader promettono dunque di intensificare la cooperazione sulla risposta sanitaria alla pandemia. In particolare i leader del G7 si impegnano ad accelerare lo sviluppo e la distribuzione globale dei vaccini, a lavorare con le industrie per aumentare la capacità produttiva, a migliorare la condivisione di informazione, come il sequenziamento delle nuove varianti, a promuovere pratiche trasparenti e responsabile e la fiducia nei vaccini.

"Abbiamo fornito un livello senza precedenti di supporto alle nostre economie nell'ultimo anno – prosegue lo statement – per un totale di oltre 6 trilioni nel G7. Continueremo a sostenere le nostre economie per proteggere i posti di lavoro e supportare una ripresa forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva. Riaffermiamo il nostro sostegno ai paesi più vulnerabili, il nostro impegno agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e la nostra partnership con l'Africa, anche per supportare una ripresa resiliente".

I leader del G7 si impegnano inoltre a lavorare con il G20 e le istituzioni finanziarie internazionali per aiutare i paesi in via di sviluppo a far fronte alla crisi attraverso una implementazione trasparente della "Debt Service Suspension Initiative" e a mettere il cambiamento climatico e l'inversione del trend alla perdita di biodiversità al centro dei propri programmi. Nel rispetto degli obiettivi degli accordi di Parigi, i leader ribadiscono l'impegno a una transizione all'energia pulita che permetta di ridurre le emissioni e creare nuovi posti di lavoro per arrivare alla neutralità carbonica non oltre il 2050. I leader inoltre si impegnano a cooperare per regole più giuste ed equilibrate per il commercio multilaterale e compieranno sforzi per raggiungere "una soluzione consensuale sulla tassazione internazionale entro la meta' del 2021 nell'ambito del quadro Ocse".

"Con l'obiettivo di supportare un sistema economico globale equo per tutti – continua il comunicato – ci confronteremo con altri, specialmente i paesi del G20 incluse grandi economie come la Cina". L'impegno è quello di consultarsi a vicenda su approcci collettivi per affrontare politiche e pratiche non orientate al libero mercato e a cooperare per far fronte ai grandi problemi globali che riguardano tutti i paesi. "Siamo determinati a concordare azioni concrete su queste priorità al summit del G7 di giugno nel Regno Unito e supportiamo l'impegno del Giappone a ospitare i giochi olimpici e paraolimpici questa estate in modo sicuro come simbolo dell'unità globale nel superare il Covid-19".

Al centro dell'incontro, come si vede, il tema dei vaccini. L'Ue ha sottolineato appunto l'urgenza di rendere subito più accessibili i vaccini e la necessità di puntare sulla ripresa economica. L'Unione, sottolineano fonti europee, si "compiace" del fatto che la dichiarazione finale "menzioni chiaramente ‘prassi trasparenti e responsabili' per quanto riguarda i vaccini". Per Bruxelles, è un messaggio alle multinazionali farmaceutiche, affinché "rispettino gli obblighi contrattuali in modo corretto".

Il premier britannico Johnson ha osservato che "non basta vaccinare soltanto i cittadini dei nostri singoli Paesi: dobbiamo assicurarci che tutto il mondo sia vaccinato perché questa è una pandemia e non serve a niente che un Paese sia in anticipo rispetto agli altri". Per l'inquilino di Downing Street "dobbiamo dunque muoverci tutti insieme". "Vogliamo assicurarci di distribuire vaccini al prezzo di costo in tutto il mondo e che tutti siano vaccinati in modo tale che tutti nel mondo possano superare questa pandemia", ha sottolineato ancora.

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