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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Ddl Zan, Pd: “Renzi flirta con Lega”. Iv: “Conte e Letta cerchino i traditori tra i loro senatori”

Continua lo scambio di accuse tra Pd e Italia viva, dopo il voto di ieri in Senato, che ha affossato definitivamente il ddl Zan contro l’omofobia. Secondo Zan la colpa è si Iv, che “si è messa flirtare con il centrodestra, con la Lega”. Ma per la ministra Bonetti da parte del partito di Renzi c’è stato sempre un atteggiamento “trasparente”. Oggi previsto un presidio in Piazza San Giovanni a Roma.
A cura di Annalisa Cangemi
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È tempo di bilanci all'indomani del voto in Senato che ha affossato il ddl Zan contro l'omofobia. L'esito del voto sul non passaggio agli articoli parla chiaro: non sono stati solo i senatori del centrodestra a bloccare l'iter della legge, che ieri era approdata in Aula per l'inizio della discussione generale, ma c'è stato il contributo di alcuni franchi tiratori, 16 o 17 nella maggioranza giallo-rosse. Latensione tra Pd e Iv è altissima, con reciproci scambi di accuse. Perché adesso questo ddl è stato fermato, e per avere una legge contro i crimini d'odio, che punisca chi commette atti di discriminazione fondati "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità" o sanzioni chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi, bisognerà ripartire da zero.

Oggi intanto è stato convocata una manifestazione di protesta in piazza San Giovanni a Roma. Il presidio a favore della legge contro l'omofobia comincerà alle 18. Nell'avviso che gira sui social si legge: "Il Ddl Zan non è morto. Non affosserete le nostre voci".

Zan critica il dietrofront di Italia viva

Il relatore della legge, il deputato dem Alessandro Zan, punta il dito sul dietrofront dei renziani, che alla Camera l'anno scorso avevano votato a favore di questa legge: "Quando abbiamo votato il ddl Zan, un anno fa, Italia viva ha votato compatta con noi e da Forza Italia hanno lasciato libertà di coscienza". Ora invece, ha attaccato ancora il deputato dem, Forza Italia con questo voto "ha fatto le prove tecniche per le elezioni del Quirinale".

"Sono abituato a pensare sempre a cosa fare di nuovo il giorno dopo senza fermarmi a guardare anche le sconfitte. Ma una così non me l'aspettavo proprio", ha detto in una intervista al Corriere della Sera. "Il Pd aveva calcolato che sulla carta avevamo un vantaggio di almeno 8-10 voti" ma "con il voto segreto non si può sapere. Non lo potremo mai sapere con certezza. Ma in fondo i numeri precisi in questo caso non importano, contano poco", "è evidente il quadro politico", "Italia viva si è messa flirtare con il centro destra, con la Lega. Dopo che c'è stato il cambio ed è arrivato il governo di Draghi il partito di Renzi si è messo in testa di voler essere l'ago della bilancia del Senato. Ma forse non si sono resi conto di cosa stavano facendo".

"Si sono avvicinati al partito che è amico di Orbán e di Duda, il leader ungherese e quello polacco. Orbán, capito? Quello che ha votato le leggi omotransfobiche", ha proseguito Zan. "Basta sentire le dichiarazioni di Davide Faraone, il presidente di Italia viva al Senato. Parla e sembra che a parlare sia Salvini", ha aggiunto.

Durissimo anche il vice segretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, che si è scagliato contro Renzi, che ieri ha disertato il voto in Aula, preferendo l'ennesimo viaggio in Arabia Saudita: "Non poteva scegliersi un posto peggiore, mentre nel Senato di cui fa parte si combatteva una battaglia per i diritti", ha detto in un'intervista al quotidiano La Stampa.

Il voto di ieri potrebbe incidere anche sul Quirinale

Per il renziano Davide Faraone il voto di ieri potrebbe avere dei riflessi anche sull'elezione del successore di Sergio Mattarella: "Da un lato no, stavamo parlando di diritti delle persone, dall'altro sì perché alcune forze politiche dimostrando di gestire i voti segreti così ci portano a sbattere", ha detto in un'intervista a Radio Anch'io il capogruppo di Italia Viva al Senato.

"Il Ddl Zan lo hanno affondato coloro che hanno preteso un voto segreto e uno scontro frontale non avendo i numeri", ha aggiunto. "Superficialità e faciloneria" hanno fatto naufragare definitivamente la legge.

"Alla Camera ci sono dei numeri al Senato altri, alla Camera Conte avrebbe chiesto la fiducia al Senato Draghi non l'avrebbe chiesta, è cambiato tutto e chi non lo vede è stolto", ha detto ancora Faraone, che si è difeso dagli attacchi: "Noi di Iv eravamo 12 senatori su 16, i voti mancati sono almeno una quarantina, prendersela con Renzi è ridicolo, mancavano almeno quaranta voti". 

Dello stesso avviso anche Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia viva, che in un'intervista al Messaggero ha detto: "La legge l'hanno affossata M5S e Pd con una strategia suicida. Da mesi diciamo che con lo scrutinio segreto non ci sarebbero stati i voti, a meno di cercare di allargare la maggioranza concordando delle modifiche al testo. Purtroppo hanno scelto il muro contro muro. E questi sono i risultati. I ‘traditori' Conte e Letta li devono cercare tra i loro senatori".

Secondo la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti sarebbe stato necessario altre tempo per trattare, ma il Pd non ha voluto prendere in considerazione questa possibilità: "Se si fosse accettato un dialogo di un'ulteriore settimana come era stato chiesto, probabilmente non si sarebbe arrivati a questo scontro che purtroppo ha dato l'esito che ci si doveva aspettare, date le premesse", ha detto la ministra in un'intervista al Corriere della Sera.

"Italia viva ha sempre votato in modo coerente e i numeri dicono palesemente che non sono stati i voti di Iv a mancare", ha aggiunto. "Il nostro è stato sempre un atteggiamento trasparente: abbiamo fatto una battaglia a viso aperto. Abbiamo detto pubblicamente ‘i numeri potrebbero mancare, sediamoci a un tavolo'. Sono altri, e il Pd in particolare, che prima hanno detto ‘la legge non si cambia', poi hanno aperto alla mediazione e quindi hanno fatto retromarcia", ha sottolineato la ministra di Italia viva,

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