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Ddl Caccia, lavori in seduta notturna. La denuncia degli ambientalisti: “Tentativo di forzare l’approvazione”

La Commissione Agricoltura del Senato nella serata di mercoledì 17 settembre si riunirà in seduta notturna per l’esame del Ddl Caccia. Una scelta criticata dal Pd e dalle 55 associazioni ambientaliste che hanno inviato una lettera aperta al presidente della Commissione. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, però decide di rispondere difendendo la sua scelta.
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Questa notte, mercoledì 17 settembre, sarà molto lunga per i senatori della Commissione Agricoltura: l'analisi del discusso Ddl caccia è stata programmata in una seduta notturna a partire dalle ore 19.

In questi mesi il testo con cui i partiti di maggioranza puntano a riformare la materia venatoria attraverso la modifica della legge 157 del '92 è stata al centro delle critiche delle principali ong ambientaliste e della minoranza di governo. E anche in questo caso, la calendarizzazione notturna è stata interpretata dalle deputate democratiche Eleonora Evi e Patrizia Prestipino come un tentativo di forzare i tempi di approvazione.

Della stessa linea di pensiero anche 55 associazioni di tutela ambientale che in una nota congiunta denunciano il calcolo politico dietro al tentativo di far passare il testo con il minor numero di modifiche possibile. La risposta da parte del presidente della Commissione Agricoltura, Luca De Carlo, non ha tardato ad arrivare.

55 associazioni ambientaliste denunciano: "Testo liberticida"

Le maggiori organizzazioni che in Italia si occupano di animali e ambiente hanno firmato una lettera aperta diretta a De Carlo in cui sottolineano le "riunioni massacranti, con due sedute giornaliere: una alle 8 del mattino e l’altra notturna, a partire dalle 19 senza limiti di orario". Secondo le 55 sigle firmatarie si tratta di "Una forzatura che ha il solo scopo di imporre a tappe forzate per approvare in tempo utile per gli appuntamenti elettorali un testo liberticida e irricevibile".

"Il Ddl Caccia non risponde ad alcuna necessità reale – si legge nella lettera – Non tutela gli agricoltori, come falsamente sostenuto dalla propaganda governativa, ma al contrario li espone a nuove criticità. Non sostiene i territori, ma li trasforma in un’arena di caccia senza regole. Non garantisce, paradossalmente, nemmeno i cacciatori perché apre il Paese ad un numero indefinito e incontrollabile di cacciatori stranieri, favorisce bracconieri e abusi". Il riferimento è all'articolo del Ddl che consentirebbe ai cacciatori stranieri di praticare l'attività venatoria in Italia senza conseguire la licenza nel nostro paese, restando quindi all'oscuro della biodiversità locale e delle rotte migratori che interessano l'Italia.

Questo è solo uno dei punti problematici del testo evidenziati negli ultimi mesi dal Wwf, a cui si sono aggiunti anche gli emendamenti presentati da numerosi esponenti dei gruppi di maggioranza: "Hanno reso la proposta ancora più estrema. Via ogni riferimento alla protezione degli animali, anche nel titolo della legge". Una serie di disposizioni che per gli attivisti equivalgono a un vero e proprio "attacco diretto alla biodiversità, alla sicurezza e alla legalità".

Le 55 associazioni ambientaliste, animaliste, scientifiche, escursionistiche firmatarie si appellano quindi ai parlamentari di ogni schieramento: "Non rendetevi complici di questo scempio, non approvate un testo che calpesta la Costituzione, viola norme europee, danneggia gli agricoltori, tradisce gli interessi della collettività e mette a rischio l’ambiente, la salute e la sicurezza di tutti".

La difesa di De Carlo: "Ho solo fatto il mio dovere"

Il presidente della Commissione Agricoltura al Senato, Luca De Carlo, ha però difeso la scelta della seduta notturna rispondendo alla lettera delle associazioni ambientaliste: "Ho solo fatto il mio dovere di parlamentare e di presidente: definire ‘massacrante' il ritmo di due riunioni al giorno al Senato vuol dire non avere idea di cosa significhi veramente lavorare. Portiamo rispetto a chi si massacra veramente di lavoro; io lo porto sempre, forse non tutti fanno altrettanto".

Il senatore di Fratelli d'Italia sostiene di non avere intenzione di forzare l'approvazione: "Avere istituzioni che funzionano è un diritto dei cittadini, che ci hanno votato e ci hanno scelto, ed è per noi un dovere lavorare per loro. Mi pare che l'obbiettivo sia raggiunto stiamo andando avanti con le riunioni sul DDL Caccia, con due riunioni al giorno per dare modo a tutti i colleghi di illustrare i propri emendamenti, senza ostacolare gli altri iter dei provvedimenti; basti pensare che solo oggi abbiamo approvato la risoluzione sulla proposta di modifica della PAC, abbiamo lavorato al decreto PMI, abbiamo incardinato il Decreto Incentivi e ne abbiamo già fissato le prime audizioni, così come per il decreto Concorrenza. Direi che nulla di ciò che dovevamo fare è stato lasciato indietro, semplicemente abbiamo ottimizzato e lavorato".

E infine: "Non credo ci sia nulla di eroico nel fare una riunione alle 8 di mattina, orario in cui decine di migliaia di italiani sono già al lavoro da ore, o presentarsi a un incontro da 3-4 ore alle 19. Un bel bagno di realtà non farebbe male", conclude.

Le deputate Evi e Prestipino:"Fermare subito l’iter"

Critiche sono arrivate anche dalla minoranza di governo. Le deputate del Partito Democratico Evi e Prestipino hanno denunciato il "vergognoso tentativo di usare scorciatoie su una riforma profondamente divisiva, ignorando non solo il confronto democratico ma anche i dati e le analisi indispensabili per una discussione seria e responsabile. Sono queste le indecenti priorità di questa maggioranza?".

“Il governo Meloni rimane in silenzio sul contesto mondiale sempre più grave e sul genocidio in diretta a Gaza ma, incredibilmente, la sua maggioranza in Senato decide di accelerare sul ddl caccia, convocando addirittura le sedute notturne. Sul ddl Caccia – sottolineano le parlamentari – la maggioranza continua a forzare i tempi ignorando la necessità di una valutazione preliminare sull’attuazione della Legge 157/1992 e senza disporre della relazione governativa sull’efficacia e le criticità della normativa vigente”.

Chiediamo l’immediato stop dell’iter parlamentare del ddl caccia, almeno fino a quando il governo non presenterà la relazione. Non è accettabile discutere una riforma tanto delicata nel cuore della notte, nel silenzio e lontano dagli occhi dell’opinione pubblica”, concludono Evi e Prestipino.

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