Dal Senato arriva la fiducia al processo lungo. E l’Idv mostra i cartelli con su scritto “Ladri di giustizia”

Dopo la decisione del governo di porre questione di fiducia sul disegno di legge del processo lungo, non ci si aspettavano sorprese durante la votazione di oggi. E infatti non ce ne sono state. Il ddl è passato con 160 voti favorevoli, 139 contrari e nessun astenuto. Hanno votato a favore del provvedimento il Pdl, la Lega Nord e Coesione Nazionale; contro il Partito Democratico, l'Idv, l'Udc, il Mpa, l'Api e Fli. Il ddl adesso tornerà alla Camera per la seconda lettura.
COSA PREVEDE IL DDL- Il provvedimento consta di un unico articolo diviso in 9 commi. Per le difese è prevista la possibilità di presentare lunghe liste di testimoni; la sentenza passata in giudicato in un altro procedimento non potrà poi essere utilizzata come prova in altri processi. Le norme previste dal ddl potranno essere applicate a tutti i processi in corso per i quali non sia ancora arrivata la sentenza di primo grado. Previste, però, anche alcune strette sui benefici. Chi è condannato all'ergastolo non avrà più la facoltà, avvalendosi del rito abbreviato, di vedersi commutare il carcere a vita a una pena detentiva di 30 anni. I condannati all'ergastolo per i reati di strage e per sequestro di persona con la morte del sequestrato potranno usufruire di benefici solamente dopo aver scontato 26 anni di carcere.

ITALIA DEI VALORI: "LADRI DI GIUSTIZIA"- Per l'opposizione si tratta di un'altra legge fatta su misura per il Presidente del Consiglio, nello specifico per alleggerire la sua posizione nel processo Mills e nel processo Ruby. Proteste vibranti a Palazzo Madama da parte dei senatori dell'Italia dei Valori che hanno mostrato alcuni cartelli con su scritto "Ladri di Giustizia". Dure anche le parole del senatore Idv Luigi Ligotti :"Volgendo le spalle al popolo italiano dovrete scappare cercando di evitare i meritati e sacrosanti calci nel sedere". E anche Angela Finocchiaro non le ha mandate a dire. La senatrice del Pd ha ricordato che Berlusconi non era presente in aula neanche quando venne approvata la manovra economica, ufficialmente perché scivolò su una saponetta in bagno: "Mi chiedo se stamattina si sia strozzato con il dentrifricio"- ha ironizzato la Finocchiaro.