Da gennaio 2026 arrivano migliaia di lettere del Fisco su Pos, registratori e scontrini: chi le riceverà

L'Agenzia delle Entrate invierà da gennaio 2026 migliaia di lettere ai commercianti che rischiano di avere problemi con la nuova norma che li obbligherà, l'anno prossimo, a collegare il Pos al registratore di cassa. Ci sono categorie, infatti, che non sono tenute ad avere un registratore all'interno del proprio esercizio commerciale. Si tratta, per esempio, di tabaccai ed edicole. Se non c'è una cassa, non si può collegare al Pos, e il Fisco potrebbe riscontrare dei problemi: in casi simili, partirà una lettera per chiedere di sistemare le anomalie, prima di procedere con eventuali controlli.
La norma in questione era stata inserita nella legge di bilancio dello scorso anno. Il suo scopo è di far sì che a tutti i pagamenti elettronici corrisponda sempre uno scontrino e che tutto venga registrato, garantendo la massima trasparenza e rendendo più difficile l'evasione. A fine ottobre, l'Agenzia delle Entrate ha stabilito con un atto ufficiale le modalità per metterla in pratica.
Quando parte l'obbligo di collegare il Pos alla cassa per gli scontrini
Queste istruzioni prevedono che per collegare il registratore di cassa e il Pos non servano cavi o altre attrezzature fisiche, ma solo una procedura online. Sarà sufficiente andare nella propria Area riservata sul sito dell'Agenzia, nella sezione Fatture e Corrispettivi, e qui collegare il numero di matricola del registratore ai dati del Pos.
Dovrebbe essere piuttosto semplice, perché gli operatori del settore hanno già fornito al Fisco un elenco degli strumenti di pagamenti elettronici che hanno un esercizio commerciante come titolare. Quindi, i dati del Pos dovrebbero essere automaticamente disponibili sulla pagina.
La procedura non è ancora disponibile. Lo sarà dai primi giorni di marzo 2026, la data precisa sarà comunicata più avanti dall'Agenzia. Ci sono già delle indicazioni temporali per aderire. Chi ha un Pos che è già attivo dal 1° gennaio dell'anno prossimo, o comunque lo utilizza entro il 31 gennaio, avrà 45 giorni di tempo dal momento in cui la piattaforma viene attivata per aderire. Quindi, presumibilmente, fino a metà o fine aprile.
Per tutti gli altri – che usano il Pos per la prima volta dal 1° febbraio in poi – la registrazione dovrà avvenire entro la fine del secondo mese successivo. Ad esempio, chi attiva un Pos a marzo dovrà collegarlo al registratore di cassa entro l'ultimo giorno di maggio.
Chi riceverà una lettera dall'Agenzia delle Entrate
Come detto, però, potrebbe esserci un problema per una categoria specifica di negozi: quelli che non sono legalmente tenuti ad avere un registratore di cassa, perché non hanno l'obbligo di fare scontrini. Succede a tabaccai, edicole, ma anche autoscuole e benzinai.
Come funzionerà, per loro? Il rischio è che emergano delle differenze tra i corrispettivi giornalieri che questi commercianti inviano all'Agenzia e i dati risultanti dai pagamenti elettronici. Secondo quanto riportato dal Messaggero in questo caso, se ci sono delle incongruenze, scatterà l'invio di lettere per chiedere di sistemare la situazione.
Non sarà una comunicazione di sanzioni, ma solamente l'invito a correggere le anomalie. Solo successivamente, se la situazione dovesse continuare senza spiegazioni, scatteranno dei controlli.
Quali sono le sanzioni per chi non è in regola
La multa prevista per chi non rispetterà l'obbligo di collegare il Pos al registratore di cassa sarà di 100 euro per ogni trasmissione mancante, fino a un massimo di mille euro per ogni tre mesi di irregolarità. In più, c'è la sanzione che riguarda chi non ha l'apparecchiatura per emettere scontrini, che si applicherà anche a chi non collega il Pos: si tratta di una multa una tantum che può andare da mille fino a 4mila euro di importo.
Come detto, comunque, l'obbligo non è ancora in vigore e non lo sarà neanche dal 1° gennaio. In attesa di precisazioni dall'Agenzia delle Entrate, è da marzo che bisognerà attivarsi per essere in regola.