Crisi di governo, si pensa al rimpasto o al Letta bis

Con le dimissioni dei ministri del Pdl per ordine di Berlusconi e la conseguente crisi di Governo, sul futuro dell'Esecutivo guidato da Enrico Letta pesa ora una forte incertezza. Dopo il duro attacco nei confronti dei ministri dimissionari, il Premier in queste ore sta pensando ad una possibile via di uscita senza passare per le dimissioni formali da presentare al Quirinale. Le dichiarazioni di Berlusconi soprattutto sulla questione Iva infatti non sono piaciute a Letta che sarebbe intenzionato ad affrontare la sfida con il Cavaliere chiedendo la fiducia in Aula anche per mettere il Pdl di fronte alla scelta di fare cadere il governo. La speranza di fondo insomma è quella di riuscire a dividere i parlamentari del Popolo della libertà giocando la carta dell'interesse nazionale e cercare così di formare una nuova maggiorana con i dissidenti del Pdl. In sostanza l'impresa è quella di trovare, soprattutto al Senato, un nuovo gruppo di Responsabili per evitare la caduta del Governo e congiurare la catastrofe sul piano politico ed economico.
Il tutto ovviamente dovrà essere concordato con il Presidente della Repubblica, palesemente adirato per l'evolversi della situazione politica italiana. L'altra opzione nelle mani di Giorgio Napolitano è quella di dare un nuovo incarico al Premier dopo le dimissioni per l'avvio di un Letta Bis, a patto però che quest'ultimo garantisca una maggioranza concreta in Parlamento. Da questo punto di vista dal Pd mostrano ottimismo, Fassina ad esempio ha spiegato: "Ritengo che vi siano parlamentari oltre i confini del Pd e di Scelta civica che non si vogliono assumere la responsabilità di portare l'Italia nel caos". L'accordo in pratica servirebbe a scongiurare una nuova procedura di deficit contro l'Italia da parte della Ue con il varo della legge di stabilità, ma anche ad approvare la nuova riforma elettorale per andare al voto. Al centro di questo patto ci sarebbero i centristi di Casini e Monti al lavoro in queste ore per accogliere i transfughi del Pdl per formare un nuovo centrodestra moderato. Maggiore chiarezza ci potrà essere ad inizio settimana quando Letta presenterà il suo programma per andare avanti fino al 2015, e i partiti scopriranno definitivamente le carte.