Covid, cosa ha detto Ema su possibilità di fare la prima dose di un vaccino e la seconda di un altro
L'Agenzia europea del farmaco (Ema) non ha imposto alcuna restrizione alla somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, ma ha concluso che casi sospetti di trombosi cerebrale segnalati nelle scorse settimane possono essere effetti collaterali molto rari del farmaco. Durante la conferenza stampa dell'Ema sul nuovo responso, in cui si è comunque sottolineato che i benefici della vaccinazione con AstraZeneca superino di gran lunga i rischi di effetti collaterali, si è anche precisato che non si sono individuate particolari categorie o fasce di popolazione a rischio. Insomma, per l'Ema le campagne vaccinali dovrebbero proseguire senza alterazioni: non è chiaro però cosa decideranno di fare i singoli Stati membri, che già nelle scorse settimane avevano agito autonomamente sospendendo in alcuni casi totalmente le vaccinazioni con AstraZeneca, in altri solo per determinate categorie.
Durante la conferenza stampa Emer Cooke, direttrice dell'Ema, e Sabine Straus, a capo del comitato di farmacovigilanza dell'Agenzia, hanno anche risposto alle domande dei giornalisti in merito ai vaccini. In particolare, è stato chiesto loro se sia possibile somministrare la prima dose di un vaccino e la seconda di un altro, prodotto cioè da un'altra casa farmaceutica. In altre parole, anche a fronte della possibilità che alcuni governi decidano di bloccare le vaccinazioni con AstraZeneca per alcune specifiche categorie, chi ha già ricevuto la prima dose di Vaxzevria (così si chiama il vaccino prodotto dall'azienda anglo-svedese) può ricevere la seconda di Pfizer o Moderna?
L'Ema in merito ha specificato che sul mix di vaccini mancano ancora i dati necessari per autorizzare o negare una possibilità di questo tipo: "Ma aspettiamo di riceverli, potrebbe essere efficace", ha precisato Straus. Che ha anche spiegato che le informazioni disponibili sui casi di trombosi rare indicano "che si sono verificati dopo la prima dose". Tuttavia, ha concluso Straus, non ci sarebbero ancora abbastanza dati disponibili sugli effetti collaterali di questo tipo riscontrati dopo la seconda dose.