Cosentino: “Tradito, non muoverò un dito per le elezioni”
E' un Cosentino amareggiato e deluso dai suoi compagni di partito e soprattutto da Berlusconi quello che parla in un'intervista a Conchita Sannino pubblicata su Repubblica. "Ma chi se l'aspettava un tale trattamento dalla mia Pdl? Chi immaginava che Berlusconi potesse svendere tutti i suoi discorsi sulle garanzie per dedicarsi alle pulizie di stagione" si chiede il candidato escluso dalle liste del centrodestra alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio dopo una battaglia interna al Pdl. Sia chiaro nessun rinnegamento del passato visto che ha rifiutato anche posti in lista offerti in extremis da altri schieramenti, ma Cosentino assicura che lui in questa campagna elettorale non metterà nemmeno un dito. Niente partecipazione a comizi o convention, "d'altro canto, non hanno detto che li danneggio se accosto la mia faccia alla loro?". Troppa la delusione per il momento persino per rispondere al Cavaliere che da giorni lo cerca almeno per ringraziarlo.
Strade separate con Luigi Cesaro – "Berlusconi ha subito una specie di mutazione genetica, io non l'avrei ritenuto capace di calcoli miseri. Poi, sia chiaro, io non ammazzo il padre ma il punto è che Cosentino, con tutti i suoi limiti e col marciume che vogliono buttargli addosso, mai avrebbe fatto questo" spiega l'ex sottodegretario, che ricorda anche i favori personali all'ex Premier come nel caso di Noemi Letizia e di Roberta Oronzo. Ma Cosentino oggi ce l'ha un po' con tutti, dal governatore Caldoro "che rispetto ma che non ha nerbo e responsabilità", all'ex sodale Luigi Cesaro, passato ormai tra i nemici dopo l'accordo con la dirigenza del Pdl per una candidatura mentre lui veniva estromesso. "Con lui ho chiuso, io non lo voglio chiamare in nessun modo, né traditore né altro. Io e la mia famiglia non abbiamo spartito lo stesso pane con lui e i suoi fratelli. Io ho il mio stile, loro un altro" sentenzia Cosentino.