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Cos’è questa storia dei soldati israeliani in vacanza in Italia protetti dalla Digos

Gruppi organizzati di soldati dell’Idf, l’esercito israeliano che sta effettuando un genocidio nella Striscia di Gaza, vengono regolarmente in vacanza in Italia. Tra le destinazioni, le Marche e la Sardegna. A sorvegliarli ci sono sempre agenti della Digos. La notizia ha sollevato una polemica politica: “Accogliamo i soldati che sparano ai bambini di Gaza?”, ha chiesto la senatrice M5s Maiorino.
A cura di Luca Pons
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Gruppi organizzati di militari dell'esercito israeliano (Idf), da diversi mesi vengono regolarmente in vacanza in Italia per effettuare dei periodi di "decompressione", cioè delle vacanze per recuperare la salute mentale. Una pausa dal servizio militare attivo nella Striscia di Gaza, dove è in corso un genocidio effettuato proprio dall'Idf.

Per tutto il tempo che passano in Italia – le mete emerse finora sono le Marche e la Sardegna – i soldati vengono sempre tutelati da agenti della Digos, perché sono considerati "obiettivi sensibili".  La notizia delle vacanze ha sollevato una protesta politica del Movimento 5 stelle, che ha chiesto di sapere se il governo italiano sia coinvolto.

Decine di militari israeliani in vacanza in Sardegna e Marche per "decompressione"

Alcuni casi singoli erano già stati rivelati negli scorsi mesi. La piattaforma Pressenza a fine giugno aveva riportato la testimonianza di una guida turistica delle Marche, supportata da altre fonti. Si parlava di soldati presentati agli albergatori con nomi di fantasia, di gruppi di militari accompagnati da agenti della Digos presenti in località come Sirolo, le grotte di Frasassi, Porto San Giorgio, Fermo. I fatti risalivano al dicembre del 2024.

Oggi il Fatto quotidiano ha riportato che ci sarebbero stati numerosi viaggi di questo tipo, almeno a partire dal 2024 e proseguiti anche nel 2025. Si tratterebbe di gruppi di poche decine di persone, della cui presenza non vengono informati i sindaci. Le autorità di polizia, però, si attivano: come detto, la Digos si occupa di accompagnare i militari israeliani presenti sul territorio. Non come un servizio di scorta ma in quanto i soldati dell'Idf sono ritenuti "obiettivi sensibili", a rischio, come ha fatto sapere ad Ansa una fonte informata.

Finora si è parlato delle Marche, ma si sono registrati dei casi simili anche in Sardegna. A inizio settembre Sardegna Notizie 24 aveva riportato che ci sarebbe stato un gruppo di un centinaio di militari israeliani in un resort di Santa Teresa Gallura, arrivati con un pacchetto turistico di lusso. La loro presenza aveva suscitato le proteste di attivisti locali. Oggi, l'Unione sarda ha aggiunto che sarebbero sbarcati altri militari all'aeroporto di Olbia.

Interrogazione M5s: "Accogliamo bimbi palestinesi e anche soldati che gli sparano?"

Insomma, sembra che diverse località in Italia vengano usate da mesi come destinazione per la "decompressione" dei soldati israeliani, che dopo il periodo di riposo tornano in servizio con l'Idf. Si tratta di permessi che vengono concessi dalle forze armate di Tel Aviv, per provare a limitare l'impatto psicologico del genocidio sugli stessi militari che lo commettono.

La domanda che ne è nata, sul piano politico, è se il governo Meloni sia stato in qualche modo coinvolto nell'organizzazione di questi viaggi. "Il Movimento 5 Stelle pretende dal governo immediate spiegazioni su queste presenze: ci sono degli accordi in merito? Il governo italiano che ruolo ha in tutto questo? Organizza? Protegge i militari? Veramente siamo così ipocriti da accogliere nei nostri ospedali i bambini di Gaza feriti e sulle nostre spiagge i soldati israeliani che sparano loro contro?", ha chiesto la senatrice M5s Alessandra Maiorino, che ha annunciato un'interrogazione in Senato.

Le ha fatto eco la collega Stefania Ascari alla Camera: "Chiediamo di sapere dal governo se conferma la notizia e se tale presenza sia stata preventivamente comunicata e autorizzata dalle autorità italiane e, in caso affermativo, a quale titolo e sulla base di quali accordi bilaterali o multilaterali". Polemico anche il deputato e coordinatore regionale nelle Marche Giorgio Fede: "Pensavamo che il turismo nelle Marche dovesse essere potenziato con gli stranieri, sì, ma con famiglie e visitatori da tutto il mondo per compensare il calo degli italiani penalizzati dalla crisi economica. Non certo con i militari israeliani troppo stressati dal fatto che, seguendo gli ordini di Netanyahu, stanno compiendo un genocidio".

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