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Cos’è questa storia dei missili persi in Sardegna che l’esercito vuole recuperare a Ferragosto

Durante un’esercitazione militare due missili si sono persi nel mare della Sardegna, nelle coste dell’Ogliastra. Uno di questi, l’Aster 30, è inesploso. Fonti del ministro della Difesa parlano di “evento fisiologico” ma il dispositivo andrà recuperato. L’operazione dovrebbe partire a Ferragosto e durare fino al 20 settembre.
A cura di Giulia Casula
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Durante un'esercitazione militare due missili si sono persi nel mare della Sardegna. Uno di questi è inesploso e andrà messo in sicurezza. Le operazioni di recupero dovrebbero partire a Ferragosto e dureranno fino a settembre inoltrato. I missili in questione sarebbero uno Stinger e un Aster 30, lanciati nel maggio scorso nel corso delle esercitazioni svolte nei poligoni di Quirra e Murtas e poi inabissati nei fondali della Sardegna, nelle coste dell'Ogliastra. In particolare l'Aster 30 risulterebbe attivo a 602 metri di profondità davanti alle spiagge di Tertenia e Villaputzu. Dell'altro invece, sono rimasti i detriti.

Che cos'è successo

A seguito della segnalazione della presenza in profondità di un residuo di attività militare, negli scorsi giorni l’Ufficio Circondariale Marittimo di Arbatax ha disposto il divieto di accesso e utilizzo di un tratto di mare per un raggio di 150 metri attorno al punto individuato in cui sarebbe caduto il missile. Il provvedimento resterà in vigore "fino a nuova comunicazione, al fine di garantire la pubblica incolumità, la sicurezza della navigazione e la tutela della vita umana in mare", si legge.

Secondo quanto riferisce il Fatto quotidiano, il recupero non sarà gestito dalla Marina ma da un'altra azienda, forse un appaltatore di Leonardo (ex Finmeccanica), perché il missile si trova in un punto troppo profondo. Da Ferragosto fino al 20 settembre dunque, le coste interessate della Sardegna orientale saranno interdette per consentire la bonifica che dovrebbe esser eseguita da quattro unità navali. La procedura potrebbe dover richiedere il brillamento sul fondale marino, cioè un'esplosione controllata, laddove il recupero non fosse possibile.

Il missile Aster 30 destinato all'Ucraina

Il missile, bianco e lungo circa quattro metri è prodotto dal consorzio Eurosam e faceva parte di un commessa di 700 dispositivi concordata tra Francia e Italia nel 2023 e destinata all'Ucraina. Con una gittata di 120 chilometri gli Aster possono essere utilizzati sia da unità navali che da lanciatori terrestri come il Samp-T (il sistema di difesa antiaerea) e hanno un valore che si aggira attorno ai 2 milioni di euro.

Un incidente "fisiologico"

Non è chiara la dinamica dell'accaduto e i motivi dell'inabissamento restano ancora da accertare. Dal ministero della Difesa però, parlano di incidente "fisiologico", che può verificarsi nel corso delle esercitazioni. Tuttavia i cittadini delle aree coinvolte dalla vicenda lamentano la scarsa trasparenza delle autorità che hanno confermato l'accaduto dopo diverse settimane tramite le ordinanze della Capitaneria di porto. E ora chiedono chiedono chiarezza, non solo su quanto successo, ma anche su come si svolgerà il recupero e sui rischi ambientali e di sicurezza di tale operazione.

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