Cos’è la legge salva lavoro per i malati oncologici approvata dal Senato e cosa prevede

È legge la norma ‘salva lavoro' per malati oncologici: chi si ammala potrà mantenere il proprio posto per un periodo di ventiquattro mesi, anche non consecutivi. In questi due anni non riceverà lo stipendio, ma sarà certo di poter tornare a lavorare successivamente. Il Senato ha votato all'unanimità l'approvazione definitiva del testo di legge, anche se dall'opposizione sono arrivate alcune osservazioni critiche: in particolare, sul fatto che nei ventiquattro mesi di congedo non ci sarà alcuno stipendio né saranno versati i contributi dal datore di lavoro.
Ventiquattro mesi di congedo: si mantiene il posto di lavoro, ma senza stipendio
Resta comunque significativa la novità promossa dalla legge. Fino a oggi, le persone malate di cancro potevano mettersi in congedo al massimo per sei mesi. Dopodiché, in molti casi, venivano licenziate. La legge allarga questo periodo fino a due anni, che possono essere "continuativi" o "frazionati", quindi ventiquattro mesi da utilizzare anche nell'arco di più tempo.
La norma si applica non solo ai malati oncologici, ma anche a chi è affetto da "malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%". Come detto, durante il periodo di congedo non si ha diritto ad alcuno stipendio, non si versano contributi, quei mesi non valgono per l'anzianità lavorativa, ed è anche vietato lavorare in alcun modo. Ci sono, quindi, delle limitazioni economiche importanti per chi si ammala.
Chi usa il congedo al termine dei due anni avrà il diritto di "accedere prioritariamente" al lavoro agile da casa, se l'occupazione lo consente. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, potranno sospendere l'attività lavorativa per un committente per un periodo fino a 300 giorni per anni solare.
Le nuove regole sui permessi e i premi di laurea
C'è un leggero miglioramento anche per quanto riguarda i permessi straordinari. I malati a cui vengono prescritti esami, visite o analisi avranno diritto a ricevere dieci ore di permesso in più all'anno, rispetto alle attuali otto. Lo stesso varrà per chi ha un figlio minorenne malato. Si applicheranno Questa novità scatterà dal 1° gennaio 2026, quindi fino all'anno prossimo resteranno in vigore le otto ore di permesso annue.
Il costo di questi permessi extra crescerà lievemente nel tempo: per l'anno prossimo sono previsti 20,9 milioni di euro, poi la somma aumenterà fino a 25,2 milioni di euro nel 2035 e negli anni successivi.
La legge, poi, stanzia anche due milioni di euro all'anno dai fondi del ministero dell'Università che saranno usati specificamente per finanziare premi di laurea che sono intitolati alla memoria di pazienti che hanno avuto malattie oncologiche. Questi premi dovranno andare a studenti meritevoli che si siano laureati in medicina e chirurgia, scienze biologiche, biotecnologie, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche, oppure nelle professioni sanitarie. Anche questi premi saranno in vigore solamente dal 2026, e nei prossimi tre mesi il ministero dell'Università dovrà stabilire i requisiti per avervi accesso.