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Cos’è il CNEL, l’organo a cui il governo si vuole appellare per una proposta contro il lavoro povero

Il governo vuole coinvolgere il Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, per arrivare a una proposta condivisa contro il lavoro povero. Ecco come è composto e quali sono le funzioni di questo organo di rilievo costituzionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni ha proposto di coinvolgere il Cnel per delineare una proposta condivisa da tutte le forze politiche per contrastare il lavoro povero. Un progetto lanciato al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul salario minimo e che la presidente del Consiglio vuole chiudere in 60 giorni, prima di iniziare i lavori per la legge di Bilancio. Ma che cos'è il Cnel?

Il Cnel è il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Come si legge nel suo sito, è "un organo di rilievo costituzionale previsto dall’articolo 99 della Costituzione italiana" che "ha funzione consultiva rispetto al Governo, alle Camere e alle Regioni con potere di iniziativa legislativa" e "ha facoltà di contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale".

Cosa fa il Cnel

Tra le sue funzioni ci sono:

a) attività consultiva, attraverso l’emanazione di pareri in materia economica, sociale e del lavoro su richiesta di ciascuna Camera, del Governo, delle Regioni e delle Province autonome;

b) iniziativa legislativa nell’ambito delle materie di competenza;

c) partecipazione all’elaborazione della legislazione economica e sociale, attraverso pareri, indagini e studi su richiesta delle Camere, del Governo, delle Regioni o delle Province autonome oltre che su propria iniziativa;

d) attività informativa e conoscitiva;

Come è composto il Cnel

Il Cnel oggi è presieduto da Renato Brunetta, ex ministro della Pubblica amministrazione del governo Draghi ed ex esponente di Forza Italia, partito che ha lasciato dopo la crisi di governo. Il Cnel è composto da 64 consiglieri, che sono così ripartiti:

  • 10 esperti, qualificati esponenti della cultura economica, sociale e giuridica:
  • 8 sono nominati dal Presidente della Repubblica;
  • 2 sono proposti dal Presidente del Consiglio dei ministri;
  • 48 in rappresentanza delle categorie produttive: 22 per il lavoro dipendente (comprensivi dei 3 delegati per dirigenti, quadri pubblici e privati), 9 per il lavoro autonomo, 17 per le imprese;
  • 6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni del volontariato:
  • 3 sono designati dall'Osservatorio nazionale dell'associazionismo;
  • 3 dall'Osservatorio nazionale per il volontariato.

"Ho già avuto la disponibilità del Cnel per individuare soluzioni efficaci. Renato Brunetta mi garantisce che il Cnel può fare questo lavoro in 60 giorni ed è disponibile a incontrare le opposizioni anche domani", ha assicurato Meloni.

Le reazioni alla proposta di Meloni

Secondo Giuseppe Conte, leader del M5s, però coinvolgere il Cnel non è la soluzione. Soprattutto dal momento che "il Cnel è già stato audito in commissione Lavoro alla Camera, per cui è tirare una palla in tribuna". E ancora: "Forse Meloni non ha seguito i lavori parlamentari, il Cnel è già stato audito, cosa dobbiamo aspettare ancora?".

La proposta, invece, è stata accolta in modo positivo dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, secondo cui è un'occasione per "incardinare finalmente nel solco di una impostazione bipartisan i temi del lavoro povero£. E ancora: "Guardiamo con il massimo interesse all'avvio di un percorso-istruttoria al Cnel che porti anche a una norma capace di estendere e rafforzare la contrattazione, assicurando salari dignitosi e copertura dei contratti leader a tutti i lavoratori, senza alcuna eccezione".

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