Cosa vuole fare l’Europa per ridurre le emissioni: gli impegni dell’UE per l’ambiente verso la COP30

L’Unione Europea manterrà un ruolo guida nei negoziati internazionali sul clima e invita tutti i paesi ad offrire offrire un contributo concreto per contrastare il cambiamento climatico. Lo ha stabilito la Commissione per L’Ambiente, il clima e la Sicurezza del Parlamento Europeo, riunita a Strasburgo il 6 ottobre, che ha definito la posizione ufficiale dell’Europa in vista della COP30, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre 2025 a Belém, in Brasile dal 10 al 21 novembre.
La risoluzione, approvata con 57 voti favorevoli, 23 contrari e 4 astenuti, ribadisce l’impegno dell’Unione Europea a mantenere ambizioni climatiche elevate nel rispetto degli accordi di Parigi. Gli eurodeputati, hanno inoltre sollecitato il Consiglio dell’UE ad adottare al più presto l’impegno climatico per il 2035, che mira a una riduzione delle emissioni del 74% rispetto ai livelli del 1990, e hanno contestato il ritardo impiegato dall’UE per aggiornare i Contributi Nazionali Determinati (NDC) dei vari paesi, strumento fondamentali per ridurre le emissioni di gas serra. Il primo traguardo dell’Unione Europea resta quello del 2030 con il 55% di emissioni in meno.
Il nuovo NDC dovrà tenere conto anche dell’obiettivo climatico per il 2040 che prevede una riduzione delle emissioni del 90% rispetto ai livelli del 1990.
Le tappe fissate dall’UE per raggiungere la neutralità climatica rispecchiano gli “Accordi di Parigi” che vincolano giuridicamente gli stati firmatari a limitare l’aumento della temperatura media globale a meno di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, puntando a non superare 1,5 °C.
Il nuovo NDC dovrà tenere conto anche dell’obiettivo climatico per il 2040 che prevede una riduzione delle emissioni del 90% rispetto ai livelli del 1990.
La Commissione per l’Ambiente ha evidenziato poi l’urgenza di porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili, sollecitando Commissione e Stati membri a fissare una scadenza chiara per l’eliminazione graduale dei sussidi a carbone, petrolio e gas.
Il documento evidenzia inoltre che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia sempre più grave per la pace e la sicurezza mondiale, dato che contribuisce ad aumentare la scarsità di risorse naturali causando gravi crisi alimentari e tensioni tra gli stati. La risoluzione pone anche l'attenzione sulle pesanti ripercussioni ambientali dei conflitti a Gaza e in Ucraina. Proprio su questo fronte, gli eurodeputati chiedono che il settore della difesa a faccia la propria parte, contribuendo a ridurre le proprie emissioni. Infine, si sottolinea che tutti i settori, dal trasporto su strada, alle spedizioni internazionali, dall’agricoltura , al turismo, devono ridurre progressivamente le emissioni per raggiungere la neutralità climatica, con particolare attenzione al metano e all’industria tessile. Il documento sarà votato dal Parlamento europeo durante la sessione plenaria prevista dal 20 al 23 ottobre.