111 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cosa vuole fare il leader del Pd Letta per costruire un “nuovo partito”

All’assemblea del Pd di sabato il segretario Enrico Letta ha fissato i punti dell’agenda per i prossimi mesi: “Vorrei proporre al governo, alle parti sociali, ai partiti, che si faccia un grande patto per la ricostruzione del nostro Paese, con tutti i rappresentanti dei lavoratori, delle imprese, delle pmi, facciamolo fra le forze politiche che sostengono il governo Draghi”.
A cura di Annalisa Cangemi
111 CONDIVISIONI
Immagine

Il segretario del Pd Enrico Letta è intervenuto sabato in videoconferenza all'assemblea del Pd: "Dobbiamo pensare a una ripartenza che lasci il segno, io vorrei proporre al governo, alle parti sociali, ai partiti, che si faccia un grande patto per la ricostruzione del nostro Paese, con tutti i rappresentanti dei lavoratori, delle imprese, delle pmi, facciamolo fra le forze politiche che sostengono il governo Draghi e Draghi avrà la forza di fare un patto europeo che sta dentro il Next generation Eu". 

Bisogna fare "come Ciampi nel 1993, una svolta che ci mise in grado di fare grandi scelte, per la tenuta dei conti pubblici, la riduzione del debito, per la tenuta del Paese".

Il leader dem si riferisce all'accordo che venne firmato il 23 luglio del 1993 tra il governo di Carlo Azeglio Ciampi e le parti sociali e cioè il "Patto per la politica dei redditi e lo sviluppo", che permise il crollo del debito e dell'inflazione. Grazie a quel patto l'economia tornò a crescere e fu possibile rispettare i parametri di Maastricht che consentirono all'Italia di entrare nel sistema dell'Euro.

Riavvolgendo il nastro, esattamente un anno prima di quella firma, come ricorda anche Sergio Cofferati in un suo intervento sul blog dell'Huffington Post, era stato firmato un precedente accordo tra il governo guidato da Giuliano Amato e i sindacati, che prevedeva alcune misure molto pesanti, tra cui il blocco dei salari e della contrattazione e una tassa sui depositi bancari. Quel patto fermò la speculazione sulla Lira, ma non riuscì a impedirne la svalutazione del 30% nel mese di settembre. Da lì cominciò la discussione sulle politiche strutturali da introdurre per ridurre un debito enorme e in continua crescita, per abbattere un'inflazione superiore al 20%.

Da lì partì poi una discussione sulle politiche strutturali da introdurre per ridurre il debito e per abbattere un'inflazione superiore al 5%. Nel mese di aprile del 1993 il governo Amato, travolto dallo scandalo di Tangentopoli si dimise. Il nuovo esecutivo Ciampi riprese e accelerò il confronto tra governo e parti sociali, introducendo anche il tema "della regolazione della redistribuzione e della coerenza dei comportamenti contrattuali con il rispetto dei diritti collettivi e degli obiettivi macroeconomici", spiega Cofferati. Tutti passaggi che permisero di rispettare i parametri introdotti nel Trattato di Maastricht e di adottare la moneta unica.

Quali sono le priorità di Letta per il Recovery plan

Giovani, donne e Sud sono le priorità del Pd per il Pnrr. Il segretario del Pd ha elencato molto chiaramente le priorità del suo governo: "Abbiamo chiesto ieri (venerdì ndr) al governo che nel decreto Imprese e Lavoro ci sia un capitolo specifico sui giovani perché noi siamo qui a cercare di proteggere il lavoro che c'è, ma serve anche speranza ai giovani che devono entrare nel mondo del lavoro. Quindi evitare l'errore di dieci anni fa, quando si concentrarono tutte le risorse a difesa del lavoro che c'era. Si deve aiutare chi il lavoro ce l'ha e lo sta perdendo, ma anche chi il lavoro lo cerca e non riesce a trovarlo e che, quindi, se ne va dall'Italia. Dobbiamo evitare tutto ciò ed ecco perché la questione giovani è così importante".

La road map del Pd

"Con le Agorà democratiche si apre un semestre di lavoro, dal primo luglio al 31 dicembre, molto bello e molto intenso dal quale vorrei uscisse una risposta alla provocazione: non serve un nuovo segretario, serve un nuovo partito", ha spiegato Letta all'assemblea.

"Abbiamo settanta giorni da oggi al primo luglio, coinvolgeremo tutti gli organi del partito, poi partiremo con un processo" quello delle Agorà democratiche, uno strumento che servirà ad aprire le porte del partito e a radicarlo sui territori. Questa fase durerà 6 mesi, e" deve essere un processo interno ed esterno al partito", ha spiegato Letta all'assemblea nazionale del partito. "Lancio un appello a tutti quelli che ci guardano da fuori o sono sulla porta. Non è un semestre in cui ci guardiamo l'ombelico. Il nostro deve essere un partito che risolve i suoi problemi di identità se si costituisce come partito attrattivo".

Punto imprescindibile per Letta è quello di rifondare il partito. Lo ha detto senza giri di parole: "Non serve un nuovo segretario, serve un nuovo partito". Mentre sul tema delle alleanze l'obiettivo è creare un nuovo centrosinistra "guidato da noi, attorno a noi, che dialoga con il M5s".

111 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views