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Manovra 2026

Cosa succede al Bonus mobili dal 2026: le novità e il rischio cancellazione

Dall’anno prossimo scadrà il Bonus mobili, che permette di avere uno sconto del 50% per gli arredi che si acquistano nell’ambito di lavori di ristrutturazioni. Il governo Meloni deve ancora decidere se rinnovarlo, e viste le difficoltà a far quadrare i conti è possibile che scelga di lasciarlo decadere definitivamente.
A cura di Luca Pons
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Come ogni anno, con l'avvicinarsi della legge di bilancio iniziano anche gli interrogativi su quali bonus saranno rinnovati e quali, invece, lasciati cadere. Uno degli incentivi che sono in bilico è il bonus mobili, una misura in vigore dal 2013 che permette di ottenere uno sconto fiscale pari al 50% del prezzo degli arredi che si comprano quando si fanno i lavori in casa.

Perché il bonus mobili rischia di scadere nel 2026

Nell'ultima manovra il governo aveva rinnovato l'incentivo solo per un anno, quindi fino al 31 dicembre 2025. Non è la prima volta che succede – spesso i bonus vengono confermati di anno in anno, in modo da poterli cancellare se non vengono più utilizzati o se c'è bisogno di soldi per finanziare altre misure.

Di fatto, quindi, se le cose non cambiano a partire dal 1° gennaio 2026 non si potrà più approfittare del bonus mobili. Cosa che sta spingendo diversi proprietari di casa a valutare bene i tempi dei lavori per chiudere entro quest'anno. Anche perché non è l'unico bonus edilizio che rischia di sparire o diventare meno vantaggioso. Basta pensare che l'Ecobonus, uno degli incentivi più diffusi, nel 2026 scenderà dal 50% al 36% per le prime case (e al 30% per tutti gli altri immobili).

Quanto vale il bonus mobili e come usarlo

Oggi il bonus mobili consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 50% della spesa per l'acquisto di mobili. Il tetto massimo di spesa è fissato a 5mila euro, quindi la detrazione non può superare i 2.500 euro.

Il bonus si può usare solo quando gli arredi vengono usati nell'ambito di lavori di ristrutturazione della casa. Per questo si può abbinare con il bonus ristrutturazioni, che ha una portata ben più ampia (sconto del 50% con tetto di spesa a 96mila euro per le manutenzioni straordinarie). L'importante per avere il rimborso è fare dei pagamenti tracciabili. Ad esempio, un bonifico parlante che specifica nella causale tutti i dettagli dell'acquisto.

Cosa farà il governo Meloni

La questione centrale è se il governo Meloni deciderà di rinnovare il bonus mobili anche per l'anno prossimo, oppure no. Già a fine 2024 l'esecutivo aveva deciso una riduzione degli incentivi in ambito edilizio, che continuerà l'anno prossimo. Sul tavolo della manovra ci sono parecchie misure che rischiano il taglio. Ad esempio il bonus barriere architettoniche, anche questo valido fino al 31 dicembre 2025.

Non è un mistero che le priorità del governo siano altre. Si è parlato molto, in questa prima fase di ipotesi e lavori sottobanco sulla legge di bilancio, del taglio dell'Irpef e dell'aumento delle buste paga, oltre alle misure sulla pensione. I soldi, quasi sicuramente, non basteranno per finanziare tutte le proposte avanzate dai partiti. Resta da vedere se l'esecutivo, magari con la pressione del settore immobiliare e degli arredi, deciderà di dare continuità al bonus mobili. Ma finora non sono arrivate conferme.

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