video suggerito
video suggerito

Cosa rischia chi getta rifiuti dal finestrino dell’auto: in vigore nuove norme, previsto anche l’arresto

Un inasprimento delle norme per colpire gli automobilisti incivili che gettano rifiuti dal finestrino: chi lancia rifiuti dal proprio veicolo può finire anche in carcere, secondo le norme del nuovo decreto entrato in vigore sabato 9 agosto. Previste multe fino a 18mila euro.
A cura di Annalisa Cangemi
0 CONDIVISIONI
Immagine

Pene più severe per gli automobilisti incivili che gettano rifiuti in strada dal finestrino della propria auto in movimento o in sosta. Da sabato 9 agosto è entrato in vigore il decreto legge 8 agosto 2025, n.116. che ha introdotto alcune modifiche al Codice della strada.

Il giro di vite riguarda chi si ostina a lanciare in strada sacchetti di spazzatura, bottigliette di plastica, lattine o mozziconi di sigaretta, per evitare la fatica di smaltire i rifiuti correttamente, con la raccolta differenziata. Le forze dell'ordine potranno agire anche in differita, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Fino ad ora invece era possibile agire solo in flagranza di reato. Ora chi viene pizzicato nell'atto di abbandonare i rifiuti mettendo a rischio l'ambiente, colto sul fatto oppure con le prove video, rischia multe fino a 18mila euro e nei casi più gravi anche l'arresto. Ma vediamo esattamente cosa dice il provvedimento.

Cosa rischia chi lancia i rifiuti dalla propria auto

Prima di sabato scorso era già sanzionato colui che abbandonava la spazzatura per strada, ma è arrivata una stretta ulteriore. Le nuove norme non solo prevedono sanzioni da 1.500 fino a 18.000 euro, ma anche la sospensione della patente o l'arresto nei casi più gravi. L'inasprimento consiste nel fatto che le nuove regole, introdotte con il dl n. 116 recante ‘Disposizioni urgenti PER il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell'area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi', permettono anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per individuare e punire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata, in flagranza appunto.

Prima di questo provvedimento, invece, per far scattare la sanzione era invece necessario cogliere sul fatto l'automobilista indisciplinato.

Ora il nuovo quadro normativo prevede tre diversi livelli di gravità: si va dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, come fazzoletti o mozziconi di sigaretta, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi; scatta l'arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare rilevanza ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, anche la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

"C'è sicuramente un inasprimento delle norme rispetto al Testo Unico Ambientale con la novità clamorosa dell'utilizzo della videosorveglianza non solo per reati penali, ma anche per il sanzionamento del Codice della strada: una semplice telecamera (a bordo di una pattuglia o quella comunale) può sanzionare l'abbandono di piccoli rifiuti, come fazzoletti, mozziconi di sigaretti o bottigliette di plastica, fino a quelli più pericolosi per cui si rischia anche la sospensione della patente, una pena accessoria non prevista fino ad oggi", ha spiegato all'Adnkronos Luigi Altamura, comandante della Polizia locale di Verona e referente Anci in Viabilità Italia.

"Il rilascio dei rifiuti lungo le strade urbane è un problema che riguarda tutte le regioni d'Italia e può costituire sicuramente un deterrente la nuova normativa che prevede l'utilizzo delle telecamere, pubbliche e private – si pensi a quante ne esistono in città – la sospensione della patente e l'arresto in flagranza differita (solitamente utilizzato per i tifosi allo stadio), quindi entro 48 ore, per chi abbandona rifiuti (pneumatici, batterie, amianto, etc.) in aree protette, vicino a fiumi o in zone già inquinate. La pena può andare da sei mesi a cinque anni e mezzo", ha detto Altamura, secondo cui "da oggi ci sono nuovi forti strumenti per combattere l'inciviltà, ma non basta la normativa, servono controlli serrati e quindi l'impegno di tutte le forze dell'ordine, con le polizie locali che hanno personale specializzato".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy