Cosa farà il governo italiano dopo la proposta dell’Ue di sanzionare Israele

Ieri la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di sanzioni contro il governo israeliano, responsabile dei massacri e della crisi umanitaria a Gaza. Alcune misure colpiscono il commercio, ad esempio i dazi sui prodotti israeliani, altre sono mirate contro i ministri dell'estrema destra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich e i coloni radicali della Cisgiordania, altre ancora prevedono la sospensione di alcune parti dell'accordo di associazione e dell'assistenza bilaterale tra Ue e Israele. A decidere però, sarà il Consiglio europeo in cui siedono i leader e i ministri dei 27 Stati membri. Tra cui, ovviamente, l'Italia. Come si muoverà il governo Meloni?
Le proposte di Bruxelles rispondono al tentativo di esercitare pressione su Israele perché interrompa il genocidio a Gaza. "L'orrore quotidiano a Gaza deve cessare", ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Tuttavia, gli Stati membri restano divisi e trovare un accordo all'interno del Consiglio appare complicato. Da una parte ci sono Paesi come la Francia, che riconoscerà la Palestina alla prossima Assemblea Onu, o la Spagna, che fin da subito si è schierata apertamente contro il governo Netanyahu. Dall'altra invece, ci sono Paesi che finora hanno mantenuto una linea più cauta, tra cui Italia e Germania, e che potrebbero bocciare tutte o una parte delle sanzioni della Commissione.
"Ora avremo una discussione al Consiglio Affari Esteri ma le posizioni politiche restano quelle che sono", ha precisato l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas, sottolineando che "le opinioni pubbliche stanno cambiando all'interno degli Stati membri perché le persone vogliono che le sofferenze a Gaza si fermino". L'obiettivo non è quello di "punire Israele" ma di migliorare la situazione in Medio Oriente, sopratutto per il popolo palestinese.
Quali sanzioni potrebbe adottare l'Italia e quali no
A quanto si apprende, l'Italia potrebbe valutare l'adozione di alcune misure contro Israele. Ieri sera, si è riunito il Coreper, il Comitato dei Rappresentanti Permanenti dell'Ue per un primo scambio di vedute tra i Paesi membri. Durante il dibattito Roma avrebbe dato l'ok alle sanzioni contro i coloni violenti della Cisgiordania e si è detta "disponibile a parlare di sanzioni contro i ministri estremisti israeliani". Restano fuori però tutte le altre misure messe sul tavolo dall'Ue e per certi versi più spinose, come la stretta al commercio o lo stop ad alcuni importanti capitoli dell'assistenza bilaterale a Israele.
Negli ultimi mesi, il governo italiano si è pronunciato più chiaramente contro l'operato di Netanyahu a Gaza. Ieri Giorgia Meloni, ad Ancona per la chiusura della campagna elettorale nelle Marche, ha rimarcato che "la reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l'occupazione di Gaza City, una scelta che l'Italia non può condividere". Tuttavia, finora la premier si è limitata a criticare l'assedio ma ha preferito evitare di intraprendere misure più concrete, a partire dal riconoscimento (per quanto simbolico) dello Stato di Palestina.
Tra i primi ieri ad esporsi sulla questione delle sanzioni a Israele è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Sono giuste, io le approvo", ha detto. "Ma non considero corretto dimenticare che questa drammatica vicenda, che coinvolge tanti innocenti, parte da un'aggressione. Dobbiamo pensare cosa sarebbe successo anche in un'Italia meno reattiva di Israele se, improvvisamente, in una fetta nel nostro territorio fossero arrivati dei terroristi a uccidere centinaia di persone e a catturarne altri e in più dubito dopo qualcuno avesse detto ‘voi non dovete esistere", ha aggiunto.
Nelle opposizioni invece, c'è chi ritiene che il pacchetto presentato da Bruxelles sia addirittura insufficiente. Come il leader del M5s Giuseppe Conte: "La Commissione europea batte un colpo, ma un colpo assolutamente modesto, perché sospende un programma di finanziamento per Israele per 14 milioni di euro, una somma ridicola. E poi sospende solo parzialmente l'accordo di associazione Unione europea-Israele e tiene fuori le armi però", ha dichiarato. "Adesso tutto è rimesso al Consiglio europeo dove sarà importante e decisivo il ruolo dell'Italia che fin qui non ha battuto mai un colpo, è una totale vergogna", ha aggiunto.
Accuse a cui ha replicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Noi con il genocidio, con tutto ciò che accade a Gaza, non abbiamo nessuna responsabilità. Stiamo difendendo il diritto del popolo palestinese a rimanere dov'é e ad avere uno Stato", ha detto dal palco allestito per il candidato del centrodestra nelle Marche, Francesco Acquaroli. "Non siamo complici di nessun genocidio, di nessun crimine, e siamo persone perbene che lavorano per la pace, per la stabilità", ha aggiunto
Per la segretaria del Pd Elly Schlein, anche lei ad Ancona per sostenere il candidato del centrosinistra Matteo Ricci, "bisogna usare ogni leva di pressione per fermarli: sanzioni per il Governo israeliano, interrompere l'accordo di collaborazione Ue-Israele, interrompere la collaborazione militare che ancora sussiste tra il Governo italiano e quello israeliano e riconoscere pienamente uno Stato di Palestina, perché anche i palestinesi come gli israeliani hanno pieno diritto a esistere e a vivere in pace e in sicurezza in un loro Stato". Ora la palla passa al Consiglio, dove il governo Meloni sarà chiamato a prendere una posizione chiara sul suo appoggio a Israele.