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Cosa c’è nei nuovi accordi Italia-Albania e com’è andato l’incontro tra Meloni e Edi Rama

Ieri al vertice Italia-Albania a Roma, Giorgia Meloni e Edi Rama hanno siglato 16 accordi, sui temi di difesa, sicurezza, energia, protezione civile e cultura. La discussione si è concentrata anche sui lavori per l’ingresso dell’Albania nell’Ue e sui centri per i migranti di Gjader e Shenjing, che attualmente risultano per la gran parte inattivi, nonostante gli annunci del governo.
A cura di Giulia Casula
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Ieri Giorgia Meloni e il premier Edi Rama si sono incontrati a Villa Pamphilj, a Roma, per partecipare al vertice intergovernativo tra Italia e Albania. Il risultato è stato la firma di 16 accordi, i cui temi spaziano dalla difesa all'energia, passando per sicurezza e protezione civile, fino a cultura e sviluppo industriale. La discussione si è concentrata anche sui lavori per l'ingresso dell'Albania nell'Ue e sui centri di Gjader e Shenjing, che attualmente ospitano un numero molto basso di migranti, appena 25 rispetto ai trentamila previsti dal governo.

Meloni rassicura: i centri funzioneranno

Il protocollo che dispone il trasferimento in Albania dei migranti soccorsi in mare è stato siglato ormai due anni fa. I centri sono stati lanciati lo scorso anno ma da quel momento non sono mai riusciti a partire a pieno regime. Ieri Meloni, parlando con i giornalisti, ha assicurato che funzioneranno e "ciascuno si assumerà le proprie responsabilità" sui ritardi.

Il riferimento è ai giudici che nei mesi precedenti hanno deciso di non convalidare i trasferimenti rimandando la questione alla Corte di giustizia europea. "In molti hanno lavorato per frenarlo o per bloccarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti perché questo meccanismo dal nostro punto di vista ha il potenziale di modificare l'intero paradigma nella gestione dei flussi migratori", ha rimarcato Meloni.

Il premier albanese, che non ha mancato di sottolineare il rapporto di amicizia che lo lega a Meloni, ha difeso l'intesa: "Se io lo riproporrei con altri Paesi? Con l'Italia, l'ho detto dall'inizio, lo farei cento volte. Con altri Paesi, mai. Questo l'ho detto agli altri Paesi e quando mi domandano perché, rispondo ‘perché non siete l'Italia, è un problema'. Sono rispettati, ammirati per tutto quello che sono, ma solo l'Italia ci può chiedere tutto quello che le viene in mente e noi siamo sempre pronti a rispondere ‘sì', perché ci sentiamo parte integrale di questo Paese", ha dichiarato.

Quali sono i 16 accordi tra Italia e Albania: l'elenco

Come dicevamo, sarebbero 16 gli accordi siglati tra Italia e Albania ieri. Nello specifico:

  1. accordo per la cooperazione strategica in materia di sanità, energia, ambiente, industria della sicurezza e della difesa, gestione della migrazione irregolare, istruzione, innovazione, diaspora, trasformazione economica e crescita attraverso l'innovazione;
  2. l'accordo intergovernativo "G2G";
  3. il memorandum d'intesa tra i ministeri degli Esteri sulla cooperazione nel settore della sicurezza cibernetica;
  4. l'accordo per un credito d'aiuto della Cooperazione allo sviluppo a favore della Protezione civile albanese e di un accordo a dono per la stessa agenzia;
  5. accordo a dono della cooperazione allo sviluppo per il potenziamento del settore neonatale albanese;
  6. memorandum di cooperazione tra ministeri dell'Interno per il contrasto al traffico di droga;
  7. accordo sulla cooperazione nel settore della difesa;
  8. memorandum d'intesa tra la Fondazione Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Galleria nazionale d'arte della Repubblica d'Albania;
  9. protocollo d'intesa di cooperazione tra la Protezione civile italiana e la Protezione civile albanese;
  10. una dichiarazione d'intenti tripartita tra la Protezione Civile albanese, la Protezione Civile italiana e l'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per istituzione di un tavolo di coordinamento;
  11. un'intesa tecnica per la consegna di due pattugliatori alla Guardia costiera albanese da parte della Guardia costiera italiana;
  12. una convenzione finanziaria per credito d'aiuto per il "Miglioramento della rete di distribuzione di energia elettrica nell'Albania settentrionale dopo il terremoto del 2019";
  13. memorandum di cooperazione tecnica tra Cassa depositi e prestiti (Cdp) e il ministero delle Finanze albanese;
  14. un accordo per il supporto alle Pmi albanesi tra Simest e l'Albanian Investment Development Agency (Aida);
  15. un memorandum d'intenti tra Fincantieri e Kayo, preliminare alla convenzione tecnica per la costituzione di una joint venture per l'ammodernamento dei cantieri navali di Pashaliman;
  16. memorandum tra Leonardo e Kayo sulla cooperazione nel settore della difesa.

Per quanto riguarda l'intesa tra Fincantieri e Kayo, il premier albanese ha rivelato alcuni dettagli: "Sette navi saranno costruite a Pashaliman da un'impresa italo-albanese, in cui la parte italiana è Fincantieri e quella albanese è Kayo. È un'impresa congiunta che creerà lavoro, conoscenza per giovani albanese, che saranno pagati bene, e che fornirà all'Italia, all'Albania se ne avrà bisogno, e ad altri Paesi, le navi, che sono così importanti in questi giorni", ha detto. L'accordo prevede la costituzione di una joint venture che gestirà i contratti di costruzione e manutenzione di navi (anche militari) per il mercato albanese.

L'ingresso dell'Albania nell'Ue

Tra le altre cose si è discusso anche dell'ingresso dell'Albania nell'Unione europea. Dopo l'apertura dei negoziati lo scorso anno, Edi Rama spinge per chiudere il percorso di adesione quanto prima e spera di poter contare sull'appoggio di Meloni: "Quando Giorgia sarà nella doppia veste di presidente del Consiglio italiano e di quello europeo – ha spiegato – nel 2028 partiremo con i negoziati politici" per completare l'adesione. Rama è sicuro che Meloni guiderà anche la prossima legislatura. "Se saremo nelle mani di Giorgia, saremo nelle migliori possibili per poter aprire quella porta che ci è chiusa da centinaia di anni. Siamo pronti a fare un accordo con l'Unione europea di non utilizzare né il veto né il voto. Siamo seguaci fanatici dei valori europei e quindi non abbiamo intenzione di mettere veti", ha continuato. Siamo pronti a sottoscrivere di essere rappresentati dal Commissario europeo italiano. Sarebbe troppo avere due commissari europei per lo stesso Paese, perché siamo lo stesso Paese".

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