Allarme Coronavirus, Di Maio assicura che i voli Italia-Cina sono sospesi “finché sarà opportuno”

"Il blocco dei voli è una misura presa per affrontare l'emergenza nell'immediato e finché le autorità sanitarie ci diranno che è opportuna continueremo a tenerla in atto". Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio da Madrid, parlando delle misure per affrontare l‘emergenza coronavirus. Pechino, tramite la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying aveva fatto sapere che dopo l'incontro di ieri tra il vice ministro Qin Gang e l'ambasciatore italiano Luca Ferrari, il nostro Paese sarebbe stato pronto a far ripartire alcuni collegamenti aerei con la Cina, che erano stati sospesi la scorsa settimana per motivi di sicurezza, per limitare il rischio contagi. In Italia sono tre i casi confermati: una coppia di cinesi e un italiano che faceva parte dei 56 connazionali rimpatriati da Wuhan che si trovavano in isolamento nella città militare della Cecchignola. I tre si trovano ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma.
L'ambasciatore Ferrari, aveva detto Hua, ha dichiarato che "l'Italia attribuisce importanza alle preoccupazioni della Cina ed è disposta ad approvare al più presto alcuni voli dell'aviazione civile in base alle applicazioni delle compagnie aeree cinesi". Cina e Italia "sono Paesi con rapporti amichevoli. In un momento difficile della lotta della Cina all'epidemia, l'Italia ha espresso il suo sostegno e ha donato materiali per la prevenzione e il controllo. Il premier Giuseppe Conte ha anche affermato che è sciocco discriminare la Cina a causa dell'epidemia. Tutto questo è la dimostrazione dei sentimenti verso il popolo cinese", ha continuato la portavoce. Dopo lo scoppio dell'epidemia, "l'Italia ha unilateralmente deciso di sospendere i voli diretti tra i due Paesi, causando gravi disagi ai viaggi dei cittadini di entrambi i Paesi".
Ma Di Maio, sollecitato da altri membri del governo, allarmati dalla notizia, ha smentito la sospensione del blocco, previsto dall'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso 31 gennaio: "Ogni Stato ha adottato delle misure", ha aggiunto Di Maio, ricordando che altri Stati europei hanno richiamato i propri connazionali e sottolineando che l'Italia "ha dichiarato lo stato d'emergenza", privilegiando "la massima sicurezza dei nostri cittadini rispetto alla proliferazione del coronavirus".
"Abbiamo cercato di rimpatriare subito i connazionali che si trovavano a Wuhan – ha proseguito – che sono stati posti in quarantena. Una di queste persone è risultata positiva al virus nelle ultime ore".