Cori e inni al Duce nella sede di Fdi, proteste contro Gioventù Nazionale: “Parma è e sarà sempre antifascista”

Dopo i cori fascisti che sono stati filmati nella sede di Fratelli d'Italia a Parma, un nuovo presidio di proteste è stato organizzato questa mattina in città, che è anche medaglia d’oro per la Resistenza. Sono un migliaio i manifestanti che si sono riuniti per strada, con lo slogan "Dimostriamo che Parma è, e sarà sempre, antifascista". Rappresentanti dei partiti, collettivi e società civile si sono dati appuntamento davanti al monumento al Partigiano in piazzale della Pace.
Il presidio si trova a poche centinaia di metri dalla sezione locale del partito di Giorgia Meloni, utilizzata anche dal movimento giovanile di Fdi Gioventù Nazionale, dove la sera del 28 ottobre (anniversario della marcia su Roma) alcuni ragazzi hanno cantato inni a Mussolini.
Cosa è successo il 28 ottobre a Parma alla sede di Fratelli d'Italia
Il filmato, ripreso da un passante e diventato poi virale sui social, mostra un gruppo di giovani mentre canta "Me ne frego" e altri cori fascisti, sventolando una bandiera tricolore e invocando il "duce".
Questa la parte di testo che si sente nel filmato: "Se il sol dell'avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello, col manganello e le bombe a man!". Poi si sente distintamente: "Duce, Duce".
La giovanile del partito è stata commissariata dai vertici regionali, e si attende nei prossimi giorni la nomina del commissario. Dopo la diffusione del video, il coordinatore provinciale Jacopo Tagliati è stato infatti destituito. La Procura di Parma ha aperto intanto un fascicolo conoscitivo per accertare eventuali responsabilità. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato, ma le indagini affidate alla Digos mirano a chiarire quanto accaduto la sera del 28 ottobre 2025 nella sede di Fratelli d’Italia di Borgo del Parmigianino. Se i ragazzi filmati risultassero iscritti a Gn, verrebbero espulsi dal movimento.
La condanna di Crosetto e il silenzio di Meloni
Fino ad ora la premier Giorgia Meloni non ha condannato il gesto dei giovani militanti di Gioventù Nazionale, mentre sull'accaduto è intervenuto ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Quelle persone vanno prese a calci e mandate via – ha detto – Non hanno nulla a che fare con Fratelli d’Italia". Ma le opposizioni chiedono una condanna chiara da parte di Meloni: "La premier parla solo per attaccare l’opposizione – ha detto Bonelli – ma resta in silenzio davanti a episodi di apologia del fascismo che coinvolgono il suo partito". Sulla stessa linea anche Riccardo Magi di Più Europa, che denuncia "un filo nero" tra i nostalgici del Ventennio e la destra post-fascista del Msi, di cui Fratelli d’Italia rivendica la continuità politica, come ha detto pochi giorni fa anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Tre anni di governo, ma trenta da quando è nata An. E 78 da quando è nato l'MSI, e la fiamma c'è ancora".
Presenti in piazza Anpi, Cgil, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Anppia, Libera, Legambiente, Avs, Movimento 5 Stelle, Pci, Udu, Ssu e Arci. Alla manifestazione partecipa anche il sindaco Michele Guerra. "Parma – ha detto – si riconosce nei valori antifascisti di questo presidio e respinge con tutta la sua forza quello che è accaduto, dobbiamo stare attenti a non minimizzare e pensare che siano solo ragazzate".
Per Nicola Maestri presidente provinciale di Anpi: "lanciamo un messaggio di fermezza contro queste scorribande fasciste, il fatto che sia sua verificato all'interno di una sede di partito è ancora più grave. Quei ragazzi non vanno presi a calci nel sedere, come dice il ministro Crosetto, a loro vanno insegnate l'educazione e la storia".