Contestata, la Boschi si arrabbia: “Se art. 70 è troppo complicato, leggetevi il quesito”

Il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi, invitata a parlare del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre da una sezione del Partito Democratico con base a Zurigo, è stata a più riprese contestata da alcuni partecipanti all'incontro, che nel corso del suo speech l'hanno interrotta facendole notare alcuni errori, nonché l'estrema complessità della riforma e, soprattutto del famigerato articolo 70. Parlando della personalizzazione del referendum costituzionale, mentre il ministro Boschi stava ammettendo gli errori dell'esecutivo, che per qualche settimana ha effettivamente fatto pensare che il referendum potesse comprendere un giudizio sull'operato di governo, una signora contesta Maria Elena Boschi, la quale replica: “Signora, abbiamo capito il messaggio, lei non ha condiviso la personalizzazione”.
Qualche secondo dopo, la situazione torna a inasprirsi e davanti alla seconda contestazione, la Boschi risponde: “La prossima volta invitano lei, viene sul palco e parla lei. Io faccio dibattiti con i presidenti della Corte costituzionale, con i segretari degli altri partiti, con i centri sociali però se tutti facessero come lei diventerebbe un dibattito di 25 ore”. Non fa in tempo a passare un intero minuto, che nuovamente il ministro viene interrotto e a questo punto la Boschi si inalbera: "Adesso però c’è un limite all’educazione verso chi viene a un’iniziativa organizzata da altri. Io sono per la democrazia e perché tutti restino fino alla fine, sono anche per dire che noi non ci permettiamo di andare alle scarsissime iniziative organizzate da altri a interrompere chi sta parlando”.
Sembravano essersi calmate le acque, ma proprio durante la spiegazione delle differenti competenze di Stato ed Enti locali e della clausola di supremazia, un altro partecipante la interrompe urlando "complicato, troppo complicato" e a questo punto il ministro commenta: "Può darsi, forse non mi sto spiegando bene io, può darsi che alcuni articoli siano più complicati, ma il quesito è molto chiaro e semplice tanto che, tante persone che si riempiono la bocca chiamandosi cittadini e non onorevoli, hanno fatto polemica perché era troppo chiaro. Credo che tanti leader politici che oggi si stanno impegando per il No, sono gli stessi che negli ultimi 40 anni ci hanno rubato il futuro e ci hanno messo in queste condizioni”, ha concluso.