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Consiglio europeo, Draghi ribadisce ai leader Ue la decisione dell’Italia sui tamponi all’arrivo

Il tema del tampone a tutti i viaggiatori in ingresso in Italia è stato affrontato oggi in sede di Consiglio europeo: Mario Draghi ha ribadito che è necessaria una precauzione in più per salvaguardare il vantaggio del Paese sulla situazione epidemiologica, decisamente migliore rispetto a quella di tanti altri Stati membri.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo non cambia idea sulle nuove regole per entrare in Italia (che richiedono a tutti, anche ai viaggiatori vaccinati provenienti dagli altri Paesi Ue, di presentare un tampone negativo all'arrivo) nonostante le polemiche con l'Unione europea. Il tema è stato affrontato oggi in sede di Consiglio europeo: Mario Draghi ha ribadito che è necessaria una precauzione in più per salvaguardare la situazione epidemiologica nel Paese, decisamente migliore rispetto a quella di tanti altri Paesi vicini. Insomma, il presidente del Consiglio ha ripetuto quanto detto ieri in Parlamento, dove aveva sottolineato che guardando i numeri non ci fossero molte riflessioni da fare: in Italia la variante Omicron è molto meno diffusa che in altri Paesi e si registra meno della metà dei contagi. Quindi, va preservata e salvaguardata questa situazione.

In Parlamento, di preciso, Draghi aveva replicato a una puntualizzazione sul tema affermando:

L’ordinanza del ministro Speranza è dovuta alla variante Omicron, che ha una capacità di diffusione nettamente superiore ad altre varianti. Noi, almeno fino ad oggi, abbiamo una situazione relativamente favorevole perché da noi i casi di variante Omicron sono meno dello 0,2%. In altri Paesi europei è molto diffusa. Nel Regno Unito è diffusissima, per cui si è pensato di adottare la stessa pratica che si utilizza oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito: quindi un tampone, non credo che ci sia molto da riflettere.

Agli altri capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles Draghi ha spiegato che i numeri italiani, sia per quanto riguarda i vaccini che i casi di variante Omicron registrati, dipingono una situazione nettamente meno critica rispetto al resto della maggior parte dei Paesi Ue. E impongono al governo di intervenire per mantenere questo vantaggio da cui dipende la salute del Sistema sanitario nazionale.

Secondo fonti istituzionali, inoltre, Draghi avrebbe sottolineato che il coordinamento a livello Ue sulla lotta alla pandemia di coronavirus deve sempre sempre guidato dal principio della massima cautela. Infine il presidente del Consiglio avrebbe parlato di rafforzare la definizione di alcune tematiche, come quella dei vaccini, in particolare per quanto riguarda le terze dosi, e quella della data di scadenza del Green Pass.

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