Consiglio europeo, cosa hanno deciso i leader su Ucraina, difesa e clima

Oggi i leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere di Ucraina, difesa, competitività, immigrazione e degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. Il Consiglio Ue ha dato il via libera a 26, senza l'Ungheria di Viktor Orbàn, alla parte delle conclusioni sul rinnovo del sostegno a Kiev. I Ventisei si impegnano "ad affrontare le urgenti necessità finanziarie dell'Ucraina per il periodo 2026-2027, comprese quelle relative agli sforzi militari e di difesa".
Pertanto, il "Consiglio europeo invita la Commissione a presentare, il prima possibile, proposte di sostegno finanziario basate su una valutazione delle necessità dell'Ucraina, e invita la Commissione e il Consiglio a portare avanti i lavori affinché il Consiglio europeo possa tornare su questa questione nella sua prossima riunione", si legge nel testo delle conclusioni appena diffuso.
Centrale la questione dell'uso degli asset russi per continuare a sostenere gli sforzi bellici ucraini. "Fatto salvo il diritto dell'Ue, i beni della Russia dovrebbero rimanere immobilizzati fino a quando la Russia non porrà fine alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e non compenserà i danni causati dalla sua guerra", si legge. Per il momento dunque, il Consiglio ha evitato di dare mandato pieno e dettagliato sullo sfruttamento degli asset, rinviando la questione alla prossima riunione, prevista per dicembre .
"Oggi il Consiglio europeo ha trasmesso un messaggio importante: l'Ue si impegna a far fronte alle urgenti necessità finanziarie dell'Ucraina per i prossimi due anni, compreso il sostegno ai suoi sforzi militari e di difesa", ha scritto su X il presidente Antonio Costa. "La Russia – ha aggiunto – deve porre fine immediatamente alla guerra".
Le decisioni su competitività, difesa e clima
La competitività è stato uno dei temi affrontati nel vertice di oggi. Nel testo delle conclusioni adottate dal Consiglio spiccano i passaggi sul clima, inclusa la clausola di revisione sull'obiettivo climatico 2040 e il riferimento alla neutralità tecnologica con l'intenzione di portare avanti la revisione del regolamento sugli standard di emissioni per auto e furgoni, alla base dello stop alla vendita di nuovi motori endotermici dal 2035, e la richiesta di una "rapida presentazione di questa proposta, tenendo conto della neutralità tecnologica e del contenuto europeo".
Per quanto riguarda gli obiettivi climatici, le conclusioni approvate ribadiscono nero su bianco tre condizioni fondamentali: il contributo dell'assorbimento di CO2, che deve essere "realistico" e deve tenere conto "delle incertezze relative alla rimozione naturale", garantendo che eventuali carenze "non vadano a scapito di altri settori economici"; il contributo dei crediti internazionali, che deve essere "ambizioso ed efficiente sotto il profilo dei costi, in particolare definendo un livello adeguato di crediti internazionali di alta qualità"; la necessità di una clausola di revisione, "alla luce delle più recenti prove scientifiche, dei progressi tecnologici e delle sfide e opportunità in evoluzione per la competitività globale dell'Ue". I Ventisette insomma, hanno concordato nel chiedere all'Ue una revisione dei percorsi verso gli obiettivi intermedi della transizione verde, per introdurre adattamenti ridurre eventuali impatti negativi su imprese e sulla competitività.
Sul versante difesa invece, i leader Ue hanno confermato la determinazione "a conseguire rapidamente e su larga scala" gli obiettivi di difesa entro il 2030 "affinché l'Europa sia meglio attrezzata per agire e affrontare in modo autonomo, coordinato e con un approccio a 360° le sfide e le minacce immediate e future", recitano le conclusioni adottate nel pomeriggio. Il Consiglio ha chiesto "che i lavori guidati dagli Stati membri su tutti i settori prioritari di capacità individuati a livello dell'Ue siano resi operativi, con il sostegno dell'Agenzia europea per la difesa e sulla base di un approccio globale coerente, affinché l'Europa sviluppi l'intero spettro di capacità moderne necessarie, in piena coerenza con la Nato", si legge ancora. Viene riconosciuto infine, "il lavoro già svolto dagli Stati membri e li invita a ultimare il processo di creazione di coalizioni di capacità in tutti i settori prioritari entro la fine dell'anno e a portare avanti progetti concreti da avviare nella prima metà del 2026".