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Come reagirà la Russia a una nuova espansione della Nato: Ispi spiega i rischi da non sottovalutare

“La situazione diventa sempre più tesa e la dimensione del conflitto sempre più vasta. E questo può portare a un’escalation progressiva e al rischio di incidenti. Entrambi questi pericoli esistono e più si va avanti più rischiamo di trovarci in Europa con una situazione assolutamente da evitare”: lo afferma in un’intervista con Fanpage.it Aldo Ferrari, responsabile della sezione Russia all’Ispi.
A cura di Annalisa Girardi
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Sia la Finlandia che la Svezia prima o poi entreranno nella Nato. Ne è sicuro Aldo Ferrari, responsabile della sezione Russia all'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), che in un'intervista con Fanpage.it commenta i rischi di un'escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina che questo potrebbe però portare: "La domanda che ci dobbiamo porre è se non abbiamo, noi occidentali, contribuito con l'espansione della Nato a creare una situazione tale che ha portato al conflitto e ad un aumento nettissimo dei rischi per la sicurezza europea", ha sottolineato.

Per poi precisare "Da una parte la Russia afferma di aver invaso l'Ucraina per timore della Nato, ma comunque vada a finire la guerra ci saranno nuovi Paesi Nato al confine con la Russia. Questo mostra quanto mal calcolata sia stata l'operazione di invasione della Russia. Dall'altra parte però, quella occidentale una valutazione sui rischi che questo processo porterà alla sicurezza in Europa andrebbe fatto, fermo restando che sia impossibile non approvare la scelta finlandese in questa situazione".

Insomma, per comprendere la situazione in cui ci troviamo ora bisogna guardare agli anni passati e analizzare quei fattori che hanno determinato l'aumento delle tensioni. "Abbiamo trattato la Russia come un Paese nemico. Dopo il crollo dell'Unione sovietica non ci siamo mai fidati della Russia, le abbiamo eretto un cordone sanitario fatto di Paesi Nato ai suoi confini nonostante le proteste sempre più forti verso quella che Mosca sente come una minaccia mortale. Abbiamo completamente rifiutato di prendere in considerazione la percezione russa. È vero che ogni Paese indipendente ha diritto ad entrare in tutte le organizzazioni politiche e di sicurezza, ma è anche vero che noi, ignorando completamente il punto di vista russo, abbiamo contribuito moltissimo a determinare la situazione politica che ha portato la Russia a compiere questa devastante invasione dell'Ucraina", ha spiegato Ferrari.

A mettere in guardia contro il rischio di escalation è stata Mosca stessa. Che ha anche già annunciato ripercussioni nel caso Helsinki decidesse a tutti gli effetti di procedere entrando a far parte dell'Alleanza atlantica. Ma quali potrebbero essere, concretamente, le conseguenze? "Naturalmente da parte della Russia c'è una necessità propagandistica di reagire con forza alla dichiarazione finlandese. Quello che possiamo prevedere è un ampliamento del dispiegamento di forze militari, forse anche una rilocazione di missili strategici. Però va anche detto che la Russia usa la forza, ma rispetta allo stesso tempo rispetta la forza: non credo che correrà rischi troppo elevati", ha proseguito il ricercatore e docente universitario.

Per poi aggiungere: "Il problema è un altro, cioè che la situazione diventa così sempre più tesa e la dimensione del conflitto sempre più vasta. E questo può portare a un'escalation progressiva e al rischio di incidenti. Entrambi questi pericoli esistono e più si va avanti più rischiamo di trovarci in Europa con una situazione assolutamente da evitare. Per farlo sarebbe necessario cambiare l'atteggiamento seguito finora che attizza il conflitto, anziché tendere a concluderlo". Secondo Ferrari difficilmente si arriverebbe a un'escalation di tipo nucleare: "Il rischio di una guerra nucleare è remoto. L'equilibrio nucleare ci ha salvato dalla guerra fredda. Ragionevolmente nessuno Stato procederà in questa direzione, ma la situazione è delicata, i rischi vanno evitati il più possibile".

Quindi ha concluso delineando un possibile scenario futuro: "La Russia è in seria difficoltà, ma rimane molto più potente dell'Ucraina, che è però un'Ucraina estremamente motivata e sempre più armata: il rischio è che il conflitto possa andare avanti a lungo portando a un'ulteriore devastazione dell'Ucraina. Ogni giorno che passa l'Ucraina è sempre più devastata dai bombardamenti russi e le vittime aumentano. E proprio un conflitto prolungato può provocare quell'incidente o quell'ulteriore escalation che aumenterebbe nettamente i problemi di sicurezza nel nostro continente".

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