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Come può cambiare la rottamazione quinquies per punire i debitori seriali che non pagano le tasse

La rottamazione quinquies è una misura proposta dalla Lega per agevolare chi ha dei debiti con il Fisco. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha ricordato che le rottamazioni non servono a ridurre il cumulo di tasse non pagate allo Stato: molti aderiscono e, dopo una o due rate, smettono di versare. Ora sul tavolo del governo ci sarebbero delle ipotesi di modifiche alla norma per colpire i “debitori seriali”.
A cura di Luca Pons
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La rottamazione quinquies è l'ultimo progetto lanciato dalla Lega, che da alcuni mesi ha depositato il testo di legge in Parlamento. La misura agevolerebbe chi ha debiti con il Fisco per il periodo tra il 2000 e il 2023, permettendo di pagare in ben 120 rate mensili (dieci anni) e senza essere esclusi anche nel caso in cui se ne saltino sette.

Il ddl è in stallo da mesi, e non convince gli alleati né i tecnici. Ma ci sarebbe l'ipotesi di una modifica che la renda più leggera anche per le casse dello Stato, magari da inserire nella prossima legge di bilancio: escludere i debitori ‘recidivi', quelli che anno dopo anno hanno aderito alle varie rottamazioni, solo per poi tirarsi indietro dopo aver pagato una o due rate.

Perché le rottamazioni non funzionano

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, Vincenzo Carbone, aveva ricordato in audizione al Senato già a marzo che il sistema delle rottamazioni in questi anni non è servito a molto per ridurre il monte di tasse non pagate. L'obiettivo delle rottamazioni, sulla carta, sarebbe proprio questo: dare condizioni agevolate a chi ha dei debiti, così che possa recuperarli almeno in parte, magari pagando meno interessi o sanzioni ridotte. In questo modo, lo Stato recupera dei soldi che altrimenti non avrebbe avuto, e l'evasore si mette in regola.

Nella pratica, però, quando arriva una rottamazione molti aderiscono, prendendosi i vantaggi immediati – ad esempio lo stop dei pignoramenti – e poi presto smettono di pagare le rate previste. In questa situazione, il meccanismo della rottamazione quinquies che permette di saltare fino a sette rate prima di decadere dai benefici sarebbe un ‘invito a nozze' per i recidivi. Porterebbe il "rischio di un utilizzo strumentale" della misura, aveva detto Carbone, facendo salire ancora i "già elevati tassi di decadenza".

Il problema dei ‘debitori seriali'

D'altra parte, a fine gennaio il Fisco aveva un magazzino di debiti non pagati che valeva 1.279,8 miliardi di euro. Era aumentato di quasi 7 miliardi solo nel mese di gennaio. In molti casi dietro questi debiti ci sono dei contribuenti ‘seriali', come detto.

Più di 13 milioni di persone, circa il 60% dei contribuenti italiani, ha delle cartelle non pagate in almeno dieci anni. C'è una "elevata recidività", per cui molte persone hanno di fatto l'abitudine di non pagare le tasse, o di pagare meno del dovuto.

Un altro numero: ogni anno l'Agenzia delle Entrate-Riscossione manda circa dieci milioni di cartelle di pagamento o avvisi di addebiti o accertamenti. Di questi il 77% è rivolto a contribuenti che avevano già altre tasse non versate negli ultimi tre anni. E tra tutti questi dieci milioni di atti, solo il 20% viene subito messo in regola. Un altro 25% si regolarizza nei successivi cinque anni, quando inizia il versamento a rate. Passata questa soglia, le cartelle che vengono saldate sono sempre meno.

Come può cambiare la rottamazione quinquies

Per questo, l'ipotesi in lavorazione sarebbe quella di impedire l'accesso alla rottamazione quinquies a chi negli scorsi anni ha approfittato delle rottamazioni. Quei contribuenti che hanno smesso subito di pagare, insomma. I criteri precisi, però, sarebbero ancora da definire.

Ci sono altre possibili modifiche sul tavolo, secondo il Sole 24 Ore. Si potrebbe chiedere un anticipo dei pagamenti a chi ha accumulato oltre 50mila euro di debito, che però potrebbe ‘in cambio' ricevere un taglio su interessi e sanzioni. In ogni caso, resterebbe nella proposta l'idea di dividere il debito in fino a 120 rate mensili. Resta da vedere se, con questi ‘aggiustamenti', la proposta di rottamazione quinquies andrà avanti dopo mesi di fermo.

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