Come ha fatto Vannacci ad andare in pensione a 56 anni con 44 anni di contributi

Il generale Roberto Vannacci, 56 anni, è in pensione dallo scorso febbraio. L'eurodeputato è andato in pensione anticipata grazie – riferisce lui – ai 44 anni di contributi versati che gli hanno permesso di ritirarsi prima rispetto ai suoi colleghi dell'esercito (che in genere devono aspettare i 61 anni). Oltre all'assegno pensionistico, l'ex ufficiale incassa l'indennità da europarlamentare, che si aggira attorno agli 8mila euro netti al mese.
A portare l'attenzione sulla baby pensione di Vannacci è il Fatto quotidiano. "Tutto alla luce del sole, ho pagato 44 anni di contributi, quanti vanno in pensione con 44 anni di contributi? Ho maturato il diritto, lo prevede la normativa", ha spiegato il generale chiaramente infastidito. "Non capisco perché vi fate gli affari miei". Ma come è riuscito a lasciare il lavoro (quello da ufficiale dell'esercito) così presto e ad andare in pensione a soli 56 anni?
Che cosa sono i coefficienti maggiorati per andare in pensione prima
A quanto risulta, l’ex generale si è arruolato a 17 anni e ha potuto beneficiare dei cosiddetti "coefficienti maggiorati" per chi ha servito nei corpi speciali, come ad esempio la Brigata Folgore o il Reggimento Col Moschin nel caso di Vannacci. In che cosa consistono queste maggiorazioni e come funzionano? In sostanza si tratta di agevolazioni sul piano contributivo concesse in base al tipo di lavoro svolto e che prevedono il riconoscimento di una quota di contributi ulteriore rispetto a quella convenzionale già versata. Per capirci, nel caso del servizio nei corpi speciali ogni anno di lavoro vale 1,2 anni di contributi. Cosa che, naturalmente, permette di accumularne di più e prima.
Quanto all'importo dell'assegno incassato ogni mese, secondo i calcoli del Fatto, il generale Vannacci prenderebbe circa 5mila euro netti di pensione. O meglio, questa è la cifra che in genere spetta a un generale di divisione. A questa somma si aggiunge lo stipendio da eurodeputato, di circa 8mila euro, e una volta lasciato il Parlamento Ue anche il vitalizio, pari al 3,5% dell'indennità per ogni mandato. "Non sono l’unico europarlamentare che prende la pensione", ha replicato il generale eletto alle ultime europee con la Lega. Se non fosse entrato a Bruxelles, sarebbe potuto rimanere nell'esercito, almeno fino a 61 anni. Ma è un'opzione che Vannacci non dà per certa: "Chi l’ha detto? Magari sarei andato a fare il responsabile di una società di sicurezza in Nigeria, in Iraq o altrove. Sono ingegnere e ho altre tre lauree, un curriculum come il mio non ce l’ha nessun politico e io dovevo stare là a fare scartoffie Non sarei comunque rientrato dopo 5 anni per scaldare una sedia a 60 anni e andare in pensione a 61".
Ad ogni modo, il generale del Mondo al Contrario non ha preso bene l'interesse per la sua pensione e ha attaccato duramente il giornale di Marco Travaglio, che "evidentemente, non ha nient'altro da fare e invece di preoccuparsi, per esempio, della decadenza della governatrice Todde, del buco di bilancio creato dal governo Conte con il bonus 110% e il reddito di cittadinanza, delle sedie a rotelle del ministro Azzolina (che fine avranno fatto), delle indagini giudiziarie sul candidato alla presidenza della regione Marche Matteo Ricci, vi svela, udite udite, quanto la normativa sulla quiescenza del personale militare prevede", ha scritto su Facebook. "Mi aspetto la prossima intervista, e il relativo scoop sul Fatto Quotidiano, sulla vivacità del mio tratto intestinale.Dopo Pucciarelli, Cappellini, Gramellini e Ranucci , aggiungiamo Mantovani ai miei promotori e alla rappresentanza dell'intrepida schiera dell'informazione di sinistra.