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Manovra 2024

Come cambia il Bonus Asilo Nido nel 2024, di quanto aumentano gli importi e per chi

Con la manovra finanziaria 2024 cambia il bonus asilo nido, il contributo pensato per agevolare l’inserimento dei minori all’interno degli asili nido pubblici e privati: per i nuclei familiari che abbiano un minore under 10 e un Isee fino a 40mila euro, in cui nascerà un figlio nel 2024, previsti 2.100 euro aggiuntivi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con la legge di Bilancio 2024 è stato riconfermato e rafforzato il Bonus nido, il contributo per il pagamento delle rette di asili nido. La misura però ha subito per quest'anno delle variazioni, dopo l'approvazione della manovra: per i nuclei familiari con un valore Isee fino a 40.000 euro, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni, l'esborso per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati sale di 2.100 euro annui. In questo modo il beneficio massimo sale a 3.600 euro, dai precedenti 3mila.

Cosa cambia per il Bonus asilo nido e le novità dopo l'approvazione della Manovra

Dal 2024 l'agevolazione subisce un notevole incremento: il bonus, pensato per sostenere l'iscrizione ai nidi, per i nuclei con Isee fino a 40mila euro che festeggeranno una nuova nascita in famiglia, aumenta di 2.100 euro, portando il massimale da 3mila a 3.600 euro.

Di quanto aumentano gli importi in base all'ISEE

Nel dettaglio, l'aumento previsto in manovra riguarda i nuclei familiari con figli nati dopo il 1 gennaio 2024, a condizione che nel nucleo familiare sia presente almeno un altro figlio con età inferiore ai 10 anni e che l’Isee, come abbiamo detto sopra, non superi i 40mila euro. Le risorse aggiuntive saranno distribuite così:

  • 600 euro annui con valore Isee inferiore a 25mila euro
  •  1.100 euro per i nuclei familiari con valore Isee compreso tra 25mila e 40mila euro

In questo modo la misura complessiva dell'agevolazione arriva a 3.600 euro. Per coloro che non possiedono i requisiti richiesti per l'aumento, gli importi restano legati al valore della certificazione Isee in corso di validità.

  • Con Isee fino a 25mila euro: 272,70 euro per 11 mensilità (totale 3mila euro)
  • con Isee tra 25.001 a 40mila euro: 227,20 per 11 mensilità (totale 2.500 euro)
  • con Isee superiore a 40.001 euro: 136,30 euro per 11 mensilità (1.500 euro)

Come fare domanda Inps e quando nel 2024

Quindi l'esborso per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati aumenta di 2.100 euro annui. Per richiedere il contributo bisogna accedere al servizio online apposito sul sito dell’Inps. Si ttende ancora il via libera da parte dell'istituto, per cui per bisognerà aspettare ancora per poter inoltrare la domanda. L'accesso al sistema è possibile tramite Identità Digitale SPID, CIE e CNS. In alternativa è possibile rivolgersi a un patronato.

Nella richiesta bisogna inserire òa denominazione e codice fiscale della struttura; gli estremi del provvedimento autorizzativo; le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica per le quali intende ottenere il beneficio. Bisogna anche allegare:

  • la documentazione che provi il pagamento di almeno una retta relativa a un mese di frequenza
  • l'iscrizione o l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino in caso di asili nido pubblici (dove si prevede il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza)

La domanda può esser presentata entro il 31 dicembre dell'anno in corso. Per le spese sostenute nel 2023 c’è tempo fino al 1 luglio 2024 per chiedere il rimborso.

A chi spetta il bonus: i requisiti per richiederlo

Secondo il sito dell'Inps, la domanda per ottenere il bonus nido può esse presentata dal genitore che abbia i seguenti i requisiti:

  • straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale equiparato a cittadino italiano
  • titolare di Carta blu, “lavoratore altamente qualificato”
  • lavoratore di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei
  • lavoratore autonomo titolare di permesso, per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente

Inoltre il genitore richiedente deve essere lo stesso che paga la retta del nido; se le rette vengono pagate alternativamente dai genitori, ognuno può presentare la domanda per le mensilità che ha sostenuto.

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