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Elezioni Regionali 2025

Chi sono i candidati alle Elezioni Regionali 2025 e perché in Puglia e Calabria il Csx è bloccato

Nelle prossime settimane si voterà in Puglia, Calabria, Campania, Marche, Toscana, Veneto e Valle D’Aosta. In alcuni casi i candidati sono già certi, ma restano molti nodi da sciogliere. Anche nelle elezioni regionali pugliesi, dove l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro sembrava il candidato naturale.
A cura di Luca Pons
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Tra autunno e inverno del 2025 si voterà per le elezioni regionali in ben sette Regioni: Puglia, Campania, Marche, Toscana, Veneto, Valle D'Aosta (che ha un sistema elettorale differente) e anche Calabria, dove il presidente Roberto Occhiuto (FI) ha dato le dimissioni e convocato subito nuove elezioni dopo essere stato indagato per corruzione. Per ora i nomi dei candidati sono già chiari solamente nelle Marche, la prima Regione al voto il 28 e 29 settembre, dove Matteo Ricci sfiderà il presidente in carica Francesco Acquaroli.

Nelle altre Regioni le forze politiche hanno ancora parecchio lavoro da fare. In Veneto lo sfidante del Csx sarà Giovanni Manildo, mentre la destra non riesce a mettersi d'accordo su un nome e lo scontro tra Lega e FdI continua. In Toscana (12-13 ottobre) dopo le turbolenze iniziali il centrosinistra ha deciso di sostenere l'uscente Eugenio Giani, mentre anche qui non si conosce ancora il candidato di destra (comunque sfavorito dai sondaggi).

Le difficoltà per il centrosinistra sono soprattutto in Puglia, dove la candidatura di Antonio Decaro pareva certa ma poi è stata messa in dubbio, e in Calabria, dove Pasquale Tridico sembrerebbe aver fatto un passo indietro. Lo stesso vale per la Campania, dove nessuno degli schieramenti ha individuato un nome. La nomina di Roberto Fico attende ancora la ‘benedizione' del presidente uscente De Luca, il centrodestra per ora brancola nel buio.

Regionali in Puglia, blocco sulla scelta di Decaro

Il candidato naturale per correre da presidente della Puglia sarebbe il dem Antonio Decaro: già sindaco di Bari, lo scorso anno è stato eletto al Parlamento europeo con una quantità record di preferenze personali. Sul suo nome inizialmente non sembravano esserci problemi, ma nelle scorse settimane sono emersi dubbi e ripensamenti.

È stato Decaro stesso a mettere un paletto. Niente candidatura se in lista ci sono anche Michele Emiliano e Nichi Vendola, rispettivamente presidente uscente ed ex governatore della Puglia. Due nomi molto ingombranti da ritrovarsi in Consiglio comunale, con il rischio di entrare in dinamiche di potere e protagonismo difficili da gestire per cinque anni di mandato.

Oggi è intervenuto direttamente il Pd nazionale. Si sono incontrati Decaro, Emiliano, Igor Taruffi (braccio destro di Elly Schlein e responsabile Organizzazione del partito) e il segretario regionale del Pd Domenico De Santis. Le dichiarazioni ufficiali si limitano a dire che si sono "poste le basi per un lavoro comune per il futuro della Puglia".

L'impressione è che la segretaria Schlein voglia fare pressione, ora, per evitare autogol. In Puglia il centrosinistra parte nettamente favorito e il centrodestra non ha ancora un candidato. Ma perdersi per scontri interni sulle liste è una di quelle tendenze che i dem dovranno cercare di evitare per rimettere in corsa la destra. Il voto è previsto entro il 23 novembre, ma non c'è ancora una data ufficiale.

Tensioni tra alleati in Calabria

Se in Puglia il problema sembra essere tutto interno al Pd, in Calabria invece sono tutti i partiti dell'opposizione che stanno faticando a coordinarsi. In prima battuta, il nome emerso era quello di Pasquale Tridico: ex presidente dell'Inps, oggi eurodeputato del Movimento 5 stelle. Poi però qualcosa si è inceppato. La settimana scorsa è circolato un vocale del segretario regionale di Sinistra italiana, Fernando Pignataro, che accusava dem e M5s di volersi mettere d'accordo in autonomia, parlava di "gioco delle parti sporco" da parte di Giuseppe Conte e rivendicava il diritto di Avs di esprimere il candidato in Calabria.

Fatto sta che le cose si sono bloccate. Da Tridico sarebbe arrivato più di un dubbio, e nelle ultime ore sono risaliti altri possibili candidati, come Vittoria Baldino sempre per il M5s, o Flavio Stasi di Avs. Ma nel Pd, che era pronto ad appoggiare Tridico, ci sarebbe scetticismo su questi nomi. Insomma, non è da escludere l'ipotesi che il centrosinistra si presenti diviso in Calabria, se non si troverà una quadra. Manca un mese e mezzo, si vota il 5 e 6 ottobre.

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