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News sul caso Daniela Santanchè

Caso Santanchè, il Tribunale di Milano ha commissariato la società Visibilia Editore

La società Visibilia Editore del gruppo Visibilia, fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, è stata messa in amministrazione straordinaria. Santanché non è più legata a Visibilia Editore dal gennaio 2022, quando lasciò quote e cariche. Il Tribunale di Milano ha rilevato irregolarità nella gestione successiva.
A cura di Luca Pons
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È arrivato il commissariamento per la società Visibilia Editore, parte del gruppo Visibilia fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè. La stessa Santanchè ha guidato la società fino al gennaio 2022, poi ne ha dismesso le quote e le cariche societarie. A decidere l'amministrazione straordinaria di Visibilia Editore, che pubblica riviste come Novella 2000, Ciak e Visto, è stato il Tribunale civile di Milano.

Quasi due anni fa, azionisti di minoranza della società avevano denunciato delle gravi irregolarità nella gestione contabile. I giudici milanesi hanno dato loro ragione, sulla base di un'ispezione effettuata da una commercialista scelta dal tribunale. La relazione ispettiva, commissionata a ottobre e depositata a fine gennaio, ha rilevato "carenze nell’organizzazione della contabilità, dell’amministrazione e della tesoreria della società".

Il riferimento non è al periodo in cui Santanchè era parte della società, ma alla gestione successiva di Sif Italia e Luca Ruffino, ex presidente di Visibilia Editore che si è suicidato il 6 agosto dello scorso anno. Sif aveva già annunciato l'intenzione di rinunciare a sostenere il piano di risanamento di Visibilia Editore. Santanchè aveva dato delle garanzie per il saldo dei debiti tra le società del gruppo Visibilia, ma queste garanzie sono state considerate non adeguate. In un'inchiesta separata della Procura di Milano, la ministra è indagata per falso in bilancio sempre in relazione a Visibilia Editore.

La ministra è ancora socia di maggioranza (tramite Dani Immobiliare) di Visibilia Concessionaria srl, società esterna al gruppo che però svolge le "funzioni amministrative, contabili e di tesoreria" di Visibilia Editore, come ha indicato il tribunale. Una gestione che aveva senso fin quando le due società erano nello stesso gruppo, ma che è diventata problematica quando si sono separate: " Visibilia Concessionaria continua a gestire l’amministrazione e la tesoreria delle società del gruppo, compiendo scelte anche in ordine ai pagamenti ai creditori".

Perciò, chi doveva gestire Visibilia Editore è "venuto meno al suo principale dovere organizzativo". Una situazione che è "tanto più grave e rilevante considerando che Visibilia Editore è società quotata e che attualmente le società del gruppo sono chiamate a gestire una conclamata situazione di crisi".

Gli azionisti di minoranza, guidati dall'imprenditore Giuseppe Zeno e rappresentati dal legale Antonio Piavevano sostenuto che Visibilia Editore fosse ancora "in totale continuità con la precedente governance", come ha riportato il Corriere della Sera, e avevano segnalato un "assoluto disordine" nella gestione e nei bilanci, affermando anche che la società continuasse a "gravitare verosimilmente nell'orbita del vecchio gruppo". A questa lettura si era opposta la società, affermando che fosse una ricostruzione non corrispondente alla realtà dei fatti. Il Tribunale ha stabilito la nomina dell'avvocato torinese Maurizio Irrera come amministratore giudiziario per i prossimi sei mesi.

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