Sangiuliano “ha avuto pensieri suicidi, ansia e dimagrimento”: cosa c’è nell’inchiesta su Boccia e cosa rischia

La Procura di Roma ha chiuso l'inchiesta che vede indagata l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, accusata di stalking, lesioni, interferenze illecite nella vita privata e diffamazione ai danni dell‘ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Alla donna è stato contestato anche il reato di false dichiarazioni per le informazioni contenute all'interno del suo curriculum. In genere l'atto di chiusura delle indagini rappresenta un passaggio che precede la richiesta di rinvio a giudizio. In tal caso Boccia finirebbe a processo.
L'indagine era partita dopo l'esposto di Sangiuliano nell'ambito dello scandalo, esploso la scorsa estate, sulla mancata nomina dell'imprenditrice a consigliera del Ministero della Cultura che aveva portato alle dimissioni del ministro. Nel procedimento risultano parti offese Sangiuliano, attualmente inviato Rai a Parigi, sua moglie Federica Corsini e l'ex capo di gabinetto del dicastero, Francesco Gilioli. Le accuse di peculato e rivelazioni di segreto d'ufficio nei confronti dell'ex ministro invece, sono state archiviate.
Cosa dicono le carte: Sangiuliano "costretto a defecare con la porta aperta"
I magistrati contestano alla signora Boccia "condotte reiterate, ossessive e di penetrante controllo della vita privata, professionale e istituzionale". Secondo la ricostruzione dell'ufficio della pubblica accusa le azioni di Boccia avrebbero provocato in Sangiuliano un "perdurante e grave stato di ansia e paura, forte stress, pensieri suicidi, notevole dimagrimento e un progressivo isolamento personale e istituzionale". Conseguenze tali da costringerlo, stando agli atti, a modificare radicalmente la sua quotidianità, fino a rassegnare le dimissioni da ministro.
All'interno delle carte si fa riferimento a un totale di 33 episodi di stalking che Boccia avrebbe compiuto nei confronti di Sangiuliano. Alcuni di questi episodi erano già stati raccontati dai giornali nei mesi precedenti, come quello della famosa lite che avrebbe procurato all'ex ministro il vistoso taglio sulla fronte, immortalato in diversi scatti. A questi se ne aggiungerebbero di altri: vessazioni, pressing, richieste continue da parte dell'imprenditrice che avrebbe preteso di essere portata a conoscenza delle attività istituzionali dell'allora ministro, interferendovi.
O ancora la questione della chiava d'oro della città di Pompei, regalata a Sangiuliano e ora scomparsa. Le umiliazioni denunciate dall'ex ministro avrebbero raggiunto l'apice durante una trasferta a Sanremo in cui la donna lo avrebbe obbligato a stare in bagno con la porta aperta – "lo costringeva a defecare con la porta aperta" si leggerebbe nelle carte – per controllarlo. E poi le presunte minacce di presentarsi agli eventi in cui Sangiuliano presenziava con la moglie per intimorirlo, le foto intime che la donna avrebbe esibito duranti i concerti, le accuse di accedere da remoto al cellulare di Sangiuliano per spiare ciò che faceva e registrare le conversazioni con la consorte. E i messaggi ambigui, dai toni minatori, come "ricordati che la vita è come un ristorante: nessuno se ne va senza pagare" che la donna avrebbe inviato all'ex ministro.
Le accuse a Maria Rosa Boccia e cosa rischia"
Insomma, nella versione dell'accusa, Boccia avrebbe acquisito un controllo via via crescente sulla vita di Sangiuliano e persino della moglie tramite bugie (come quella della presunta finta gravidanza), punizioni e ricatti. "Le indagini hanno confermato la nostra ipotesi: quello che è accaduto a Gennaro Sangiuliano è stato dovuto a una donna con una personalità che viene ben delineata nei diversi capi di imputazione. Il nostro ringraziamento va alla procura di Roma per il lavoro accurato per accertare e riscontrare i fatti esposti", ha dichiarato ad AdnKronos Silverio Sica, il legale dell'ex ministro dopo la conclusione delle indagini. Ora si attendono i prossimi sviluppi, tra cui la possibile richiesta di rinvio a giudizio per la donna. Per il momento Boccia non ha commentato mentre lo scandalo si prepara ad approdare nelle aule del tribunale.