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Il caso Pozzolo

Caso Pozzolo, da oggi la Procura ascolta i testimoni: cosa è successo la notte di Capodanno

I magistrati di Biella cominceranno oggi ad ascoltare i testimoni della festa di Capodanno a Rosazza, durante la quale è partito il colpo dalla pistola del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, ferendo Luca Campana. Tra i primi a parlare con i pm sarà il sottosegretario Delmastro, che però al momento dello sparo era fuori dalla sala.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La querela del giovane Luca Campana – elettricista e marito della figlia del caposcorta del sottosegretario Delmastro, Pablito Morello – ha fatto scattare l'inchiesta sul caso Pozzolo. L'elettricista di 31 anni è rimasto ferito dal colpo di pistola esploso dall'arma del deputato di Fratelli d'Italia dopo la mezzanotte, in circostanze ancora tutte da chiarire. Ora tocca ai magistrati di Biella, che attendono in Procura, a partire da oggi, una discreta lista di testimoni. Nei giorni scorsi, però, le posizioni di diversi partecipanti alla festa – e testimoni oculari – sono state già riportate dai giornali: sono praticamente tutti d'accordo sul fatto che abbia sparato Pozzolo, in maniera accidentale. Tutti, tranne lo stesso Pozzolo.

Tra i primi che verranno ascoltati c'è sicuramente il sottosegretario Delmastro, organizzatore della festa insieme alla sorella Francesca, che però non era presente in sala nel momento dello sparo. Secondo quanto ricostruito finora, l'arma sarebbe caduta dalla giacca di Pozzolo, che poi l'avrebbe raccolta. Il caposcorta di Delmastro, Morello, si sarebbe avvicinato a lui, così come l'assessore di Biella ai Lavori pubblici Davide Zappalà (sempre di Fratelli d'Italia). Da qui in avanti è tutto molto confuso. Alcuni giornali riportano che Morello potrebbe aver toccato l'arma, ma toccare non significa comunque sparare, mentre entrambi concordano sul fatto che quando il colpo è esploso la pistola fosse in mano a Pozzolo. Ai due testimoni si aggiunge anche il ricordo della vittima, Campana.

"Aveva la pistola in mano. Forse non è stato attento nel maneggiare l’arma. Ma nessuno l’ha tenuta in mano oltre a lui. Ed è partito solo un colpo, nessun altro botto o sparo è avvenuto in quella sala a Rosazza la notte di Capodanno", assicura al Corriere della Sera Zappalà, che è molto legato al sottosegretario Delmastro, ma anche a Pozzolo. La provenienza politica, d'altronde, quella è, in un territorio molto circoscritto. Intanto va avanti il procedimento disciplinare interno al partito, invocato da Giorgia Meloni stessa. A breve i probiviri si riuniranno per decidere il destino di Pozzolo, anche se l'espulsione sembra il provvedimento più probabile. Lui, nel frattempo, continua a negare di aver sparato e non si dà pace: per restare in Fratelli d'Italia potrebbe chiedere al partito di attendere i tempi della giustizia, o portare dei testimoni per difendersi. Ma Meloni, su questo, è stata abbastanza chiara: il comportamento del deputato è grave a prescindere.

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